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Napoli, si riempie il Covid Center: “sarà contento chi denunciava la mancata pandemia” Attualità Italia e Mondo 

Napoli, si riempie il Covid Center: “sarà contento chi denunciava la mancata pandemia”

Sono 14 su 36 posti disponibili i pazienti ricoverati nel Covid Center di Napoli, l’ospedale modulare costruito in tempi record a Ponticelli e finito nel mirino non solo dei magistrati napoletani ma anche di alcuni media e politici arrivati a denunciare la mancata pandemia. Si legge in un articolo de Il Riformista che continua.

Nel giorno dell’inaugurazione, il 20 aprile, la prima ondata del covid-19 era, per fortuna, stata contenuta con successo in Campania e i malati contagiati scarseggiavano nell’ospedale modulare. Questo però ha spento polemiche sterili e inopportune. Memorabile la domanda posta al direttore generale Ciro Verdoliva durante la presentazione alla stampa del Covid Center: “Andava costruito a marzo l’ospedale” (Il Governo ha imposto il lockdown il 9 marzo, ndr). Come se all’Unità di Crisi della Regione Campania o al Comitato Tecnico Scientifico nazionale avessero la palla di vetro capace di anticipare le mosse del virus che, purtroppo, sta ritornando con la seconda ondata e sta, di fatto, giustificando la realizzazione degli ospedali modulari, previsti anche nel decreto liquidità varato a maggio scorso dal Governo.

Martedì 11 agosto, tre mesi e mezzo dopo l’avviamento del Covid Center, i pazienti seguiti da medici e infermieri dell’Ospedale del Mare, guidati dal direttore sanitario Mariella Corvino e dal responsabile della Medicina Generale Ernesto Grasso, sono 14.

“Hanno patologie respiratorie e ortopediche” spiega la dottoressa Corvino che ricorda i posti letto disponibili nell’ospedale modulare di Ponticelli: “Ne abbiamo sei in terapia intensiva, sei in sub-intensiva e 24 in medicina generale”. Al momento i 14 pazienti attualmente ricoverati sono tutti nel reparto di medicina generale.

“Alcuni di loro sono arrivati qui con problemi respiratori ma per fortuna si sono stabilizzati nel giro di poco tempo e non è stato necessario il trasferimento nei reparti di sub-intensiva” precisa la direttrice sanitaria che ripercorre la notte tra lunedì e martedì (10-11 agosto) passata a coordinare i trasferimenti dei pazienti covid-positivi dagli ospedali dell’Asl Napoli 1 Centro al Covid Center dell’Ospedale del Mare.

“Ne abbiamo trasferiti cinque dall’ospedale dei Pellegrini e uno dal San Paolo“. Si tratta per la maggior parte di pazienti con patologie ortopediche e uno con patologia oculistica, arrivato al pronto soccorso della Pignasecca con una lacerazione corneale e, così come per gli altri, risultato positivo al tampone.

“Tra i pazienti ortopedici – spiega Corvino – c’è chi è stato operato d’urgenza all’Ospedale del Mare per la frattura del femore o del braccio. Sono stati trasferiti dal Covid Center in sala operatoria con una barella di biocontenimento. Dopo l’intervento gli ambienti sono stati sanificati e il paziente è tornato nell’ospedale modulare per la degenza”.

Nessuno dei 14 ricoverati, come detto, è in gravi condizioni. “Aspettiamo che si negativizzi il tampone per lasciarli tornare a casa” precisa la direttrice sanitaria che poi affronta il ritorno del coronavirus: “Rispetto alla primavera scorsa tra i positivi non troviamo solo anziani ma anche pazienti giovani. L’età media si è sensibilmente abbassata, basti pensare che nei giorni scorsi nell’ospedale modulare abbiamo avuto quattro ragazzi poco più che ventenni“.

Dopo la riconversione del Loreto Mare, che durante la prima ondata ha assistito pazienti covid-19 mentre ora tornerà a garantire assistenza nei reparti di medicina generale e oncologia, in attesa dei lavori di ampliamento del pronto soccorso e di altre aree che verranno sottoposte a modiche strutturali per portare la struttura ospedaliera a un DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di I Livello, sarà il Covid Center ad assistere i pazienti positivi al coronavirus.

“Noi dobbiamo dare assistenza ai pazienti, siamo dei tecnici, le polemiche sul Covid Center non ci interessano” dichiara Corvino che poi ammonisce: “Purtroppo si è abbassata la guardia e sono soprattutto i nostri giovani che lo devono capire provando a rispettare l’abc della prevenzione”.

Nell’ospedale napoletano specializzato in malattie infettive, centro di riferimento per l’emergenza covid-19 in Campania, sono nove le persone ricoverate al 12 agosto. Tre sono nel reparto di terapia sub-intensiva, dove si riceve assistenza con caschi, maschere ed ossigeno ad alti flussi, mentre gli altri sei in ricovero ordinario.

Da poco più di due settimane è aumentato il flusso di persone che si recono al pronto soccorso con sintomi sospetti. L’età media si è ridotto anche per questioni fisiologiche: chi gira, si sposta e va all’estero o in altre regioni sono principalmente persone con un’età media compresa tra i 18 e i 50 anni.

In fila nei gironi scorsi anche alcuni ragazzi che erano tornati dal viaggio per festeggiare la maturità a Corfù, in Grecia. Alcuni di loro, dopo il controllo preliminare in tenda, sono risultati positivi.

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