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Napoli, dottoressa aggredita in ospedale e un petardo contro l’ambulanza. La Croce rossa: “Peggio che in guerra”. De Luca chiama il ministro Italia e Mondo Provincia e Regione 

Napoli, dottoressa aggredita in ospedale e un petardo contro l’ambulanza. La Croce rossa: “Peggio che in guerra”. De Luca chiama il ministro

Non si ferma a Napoli la violenza negli ospedali con aggressioni al personale sanitario. Due episodi si sono già registrati poco prima e subito dopo la mezzanotte del nuovo anno. La Croce rossa: “In città peggio che nei territori di guerra”. Il presidente della Regione: “Indispensabile un posto di polizia in ospedale”.

In particolare a poche ore dalla mezzanotte un petardo è stato lanciato sotto un’ambulanza in servizio nel quartiere di Barra, alla periferia di Napoli. Nelle prime ore del nuovo anno, invece, all’ospedale San Giovanni Bosco un medico donna internista è stata aggredita verbalmente e fisicamente con una bottiglia in faccia senza un apparente motivo. L’autore del gesto un paziente probabilmente psichiatrico.

“L’aspetto più inquietante di questi nuovi episodi di aggressione a personale sanitario è che ci si abitui a questo stato di cose – commenta il presidente provinciale della Croce Rossa, il dottor Paolo Monorchio – sono fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso ed il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così”.

“Nell’aprire lo sportello del mezzo di soccorso – si legge sui social dell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” – il medico viene investito da una deflagrazione causata da un fuoco d’artificio gettato da ignoti sotto l’ambulanza”.

Sul preoccupante fenomeno delle aggressioni interviente il presidente della Regione Vincenzo De Luca: “Solidarietà e vicinanza alla dottoressa aggredita al San Giovanni Bosco. Da oltre un anno abbiamo chiesto al prefetto e al Ministero dell’Interno l’istituzione di un posto di polizia dentro l’Ospedale. Ribadiamo la richiesta. E indispensabile”. E ancora: “Medici, paramedici e tutti gli addetti delle strutture sanitarie vanno tutelati e messi nelle condizioni di poter svolgere al meglio e nella massima tranquillità il loro fondamentale lavoro”, conclude De Luca.

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