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Morte nel cantiere, operaio condannato Provincia Provincia e Regione 

Morte nel cantiere, operaio condannato

Morte nel cantiere, operaio condannato in via definitiva. Tutto per una manovra azzardata che avrebbe causato la morte di Alberto Lecce, l’imprenditore 39enne morto folgorato nel 2013 nei pressi d’un cantiere edile a Bellizzi, a pochi passi dall’aeroporto “Salerno-Costa D’Amalfi”. La Corte di Cassazione non fa un passo indietro e conferma gli otto mesi di condanna, con pena sospesa, per uno degli operai, difeso dall’avvocato Orazio Tedesco, presenti quel 18 aprile di 8 anni fa. La sentenza ha confermato quello che aveva già stabilito la Corte d’Appello di Salerno nel 2019, quando i giudici riformarono la sentenza d’assoluzione annunciata dal Tribunale di Salerno. Omicidio colposo con violazione di norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Lecce, lavoratore della ditta “Nadi srl”, residente a San Vito di Montecorvino Pugliano, ma molto conosciuto a Bellizzi, si recò sul cantiere come tutte le mattine per dirigere i lavori. Il 18 aprile, però, non fece ritorno a casa.

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