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Mascherine sospette nel Porto di Salerno, sotto sequestro mezzo milione di protezioni Cronaca Primo piano 

Mascherine sospette nel Porto di Salerno, sotto sequestro mezzo milione di protezioni

La guardia di finanza di Salerno nei giorni scorsi ha sequestrato al Porto cittadino oltre cinquecentomila mascherine protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea. Il titolare dell’impresa importatrice è stato intanto denunciato per il reato di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci” e rischia fino a due anni di carcere, oltre alla multa fino a 20 mila euro. In caso di condanna definitiva, anche alla società sarà inoltre applicata un’autonoma sanzione pecuniaria di tipo amministrativo.

Durante le ordinarie attività di controllo al contrasto dei traffici illeciti, i Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i Finanzieri del locale Comando Provinciale avrebbero rinvenuto i prodotti irregolari all’interno di un container proveniente dalla Cina. Sarebbero stati destinati ad una società di commercio all’ingrosso laziale; lo smercio è stato però impedito dall’intervento delle Fiamme Gialle della 2ª Compagnia di Salerno. Considerata la natura della merce in ingresso dichiarata dal mittente i militari hanno concordato con i Funzionari Antifrode dell’Ufficio Dogane il blocco delle operazioni di scarico, così da procedere al materiale controllo fisico dei prodotti. Sarebbero state in questo modo rinvenute, durante l’ispezione, centinaia di scatole contenenti mascherine protettive modello “FFP2” che, a prima vista, sembravano del tutto a norma, essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e l’utilizzo nel territorio dell’Unione Europea. I successivi approfondimenti ed un più attento esame della documentazione esibita a corredo dell’operazione doganale avrebbero però portato i militari ed i Funzionari doganali a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta.

L’attestazione di conformità, era stata, sì, rilasciata dal competente organismo europeo ma quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana.

Al via dunque il sequestro penale dell’intero lotto di merce, un totale di 552mila dispositivi di protezione, del valore di quasi un milione e mezzo di euro, bloccata l’immissione sul mercato in mancanza della documentazione prescritta dalla normativa di settore. Su delega della Procura di Salerno, le ricerche per ricostruire la filiera distributiva sono proseguite con interventi presso tre punti vendita della società importatrice, a Roma e provincia, nonché presso la sua sede legale, a Latina, dove i Finanzieri ed i Funzionari doganali avrebbero trovato altre 116 mascherine, in questo caso del tutto sprovviste dei certificati di conformità.

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