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INCHIESTA | Marone: “La Confcommercio Salerno è un’associazione con la “A” maiuscola ma io non ne sarò più il presidente” Economia Primo piano 

INCHIESTA | Marone: “La Confcommercio Salerno è un’associazione con la “A” maiuscola ma io non ne sarò più il presidente”

Il primo aprile verrà presentato il nuovo soggetto Confcommercio Campania e Salerno avrà un suo punto operativo. No, non è uno scherzo ma una data che segna il rilancio della Confcommercio imprese per l’Italia, a Salerno. “La Confcommercio Salerno è un’associazione con la “A” maiuscola ma io non ne sarò più il presidente”. Parole perentorie quelle del Presidente in carica, l’avvocato Giovanni Marone che, nonostante l’amaro epilogo della sua presidenza, non nasconde il suo entusiasmo per il nuovo progetto, certo di un futuro roseo per la territoriale salernitana.

Ma facciamo un passo indietro, era il 28 aprile 2016 quando l’avvocato Giovanni Marone fu eletto presidente della Confcommercio Salerno. L’entusiasmo era tanto e forte era la volontà di mettere in campo risorse e competenze per rappresentare al meglio gli interessi delle categorie imprenditoriali della provincia. Il nuovo presidente e la sua giunta avevano obiettivi importanti per il quinquennio che si prestavano ad affrontare. Furono annunciati importanti progetti relativi alla pianificazione urbanistica delle città, e al recupero di risorse comunitarie da destinare a programmi di riqualificazione urbana. C’erano tutte le pre-condizioni per il rilancio e lo sviluppo del sistema imprenditoriale locale. Ma qualcosa è andato storto. Nessun lieto fine per quella che sembrava una bella favola. La regionalizzazione della Confcommercio, la situazione debitoria della sede locale e le vicissitudini nella dirigenza nazionale hanno stravolto tutto. E Marone non ha avuto il tempo e dunque la possibilità di attuare quanto di buono sperava per il territorio. A giugno 2018 la Confcommercio Salerno ha chiuso i battenti e presentato il nuovo soggetto di livello regionale, le provincie sono state suddivise in mandamenti (ad esclusione di Avellino e Benevento) e Salerno avrà soltanto un punto operativo.

L’avvocato Marone, che rischia di passare alla storia come il Presidente che ha chiuso dopo 75 anni di storia la Confcommercio di Salerno, chiarisce da subito che è stata trovata “la quadra in termini di bilancio e chiuso la massa debitoria. Nessuno è scappato con la cassa”. Ma un punto operativo, dopo la disaffezione, la delusione ed il recente abbandono dell’Enasco basterà a restituire la fiducia nei commercianti che ogni giorno si ritrovano ad affrontare tantissime problematiche in perfetta solitudine? Nulla si muove. E in tempi di ristrettezze economiche è un brutto segnale. Burocrazia, apparato e politica frenano le iniziative. La stagione estiva si avvicina ma all’orizzonte non si intravede niente che possa rilanciare il commercio.

I commercianti attendono novità importanti ed eventi che puntano a migliorare l’accoglienza. Al momento tutto tace e purtroppo per i dirigenti la misurazione del tempo è diversa da quella degli imprenditori che hanno bisogno di azioni immediate. “I territori sono stati salvaguardati – spiega il Presidente Marone – tanto che a Salerno sarà presto inaugurato un presidio che avrà l’occhio sul territorio e sarà il punto di riferimento per le attività economiche iscritte all’associazione”.

Ma le decisioni, in base allo statuto regionale, saranno prese sempre e solo a Napoli. E proprio in questo contesto gli associati salernitani attendono nuove risposte concrete. 

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