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Maria, l’aspirante navigator: «Qualche soldo poi un lavoro vero» Cronaca Primo piano 

Maria, l’aspirante navigator: «Qualche soldo poi un lavoro vero»

Per il suo futuro lavorativo, in mente, ha altro. Ma quella per navigator è una selezione «da dover tentare, per cominciare a guadagnare qualcosa, anche se non ti assicura, di certo, una stabilità perché tra due anni il contratto scade». Maria, 25 anni, salernitana, è rientrata da Roma nel primo pomeriggio di ieri. In mattinata, ha varcato, insieme con diverse migliaia di altri concorrenti, i cancelli della Fiera di Roma per affrontare la prima selezione del concorso per navigator nel turno mattutino.

Salerno, secondo i dati forniti dall’Anpal a bando scaduto oltre un mese fa, è tra le prime città in Italia per numero di aspiranti: 2.457 per 77 posti. Laureata due anni fa con il massimo dei voti in giurisprudenza all’università di Salerno, Maria sta studiando anche per altri concorsi, ma «intanto – dice – non potendo restare con le mani in mano, appena è stato pubblicato il bando per navigator, mi sono iscritta». Subito dopo, «ho prenotato anche l’albergo che mi è costato circa 50 euro per una notte, nonostante, mentre eravamo in attesa per entrare nei padiglioni, abbia sentito qualche altro concorrente che aveva pagato anche il doppio».

Quell’hotel, a sei chilometri dalla Fiera, «era pieno di ragazzi che, come me, avrebbero dovuto partecipare al concorso», aggiunge la giovane salernitana che si dice «sorpresa nell’aver visto tante persone, anche di quaranta o cinquant’anni, sedersi tra i banchi per affrontare la prova». I test sono a risposta multipla, cento quiz in cento minuti su cultura generale, logica, informatica, politiche del lavoro, reddito di cittadinanza, contratti, istruzione e formazione, mercato del lavoro, economia aziendale e test psicoattitudinali. «Ho impiegato novanta minuti per completare la prova. Però, negli ultimi dieci minuti a disposizione dei concorrenti non era consentito uscire dal padiglione, quindi ho atteso la fine», spiega ricordando come le maggiori difficoltà incontrate nel rispondere alle domande «sono state quelle relative alla scuola e all’istruzione e al marketing». E, sull’ipotesi che possa andar male, conclude dicendo: «Avrò fatto un’esperienza». (fonte: ilmattino.it)

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