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Malati sulle barelle nei corridoi dei reparti dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore Provincia Provincia e Regione 

Malati sulle barelle nei corridoi dei reparti dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore

Malati sulle barelle nei corridoi dei reparti dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. E’ la segnalazione, con tanto di foto, che arriva ieri mattina dagli utenti di Telenuova che denunciano la situazione di disagio. Il polo ospedaliero nocerino deve spesso fronteggiare momenti di saturazione. “Non essendo presenti posti letti disponibili, viene effettuato sistematicamente il ricovero dell’utente in barella lungo i corridoi delle unità operative” tuonano i sindacati. A commentare le segnalazioni la Fials, che si scaglia contro quella che definisce una scellerata gestione dei ricoveri all’ospedale di Nocera. Un numero maggiore di pazienti da assistere che porta ad un assottigliamento dei minuti assistenziali pro capite per ciascun paziente; tutto questo è sostenuto dal personale sanitario, che solo grazie a dedizione e profondo sacrificio riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza. Il sovraccarico assistenziale dovuto ai ricoveri in barella nei corridoi, può essere conseguenza di problemi di sicurezza per operatori sanitari e pazienti stessi per non parlare dell’assenza di privacy che il paziente subisce nel momento delle cure igieniche totali. Il ricovero in barella nei corridoi che comporta anche l’impossibilità di utilizzare un campanello per le chiamate di emergenza, insieme all’assenza di una sorgente elettrica per usi di apparecchi medici, con creazioni di prolunghe che diventano fonti di incendi, ma anche l’assenza di fonti di ossigeno, con conseguente uso di bombole da trasporto oltre alla disposizione dei letti che non permette il libero passaggio in caso di incendio. La FIALS pone l’accento anche sull’assenzadi protocolli e di stanze bolla per i degenti che hanno contratto il Covid, con operatori sanitari costretti a fare la spola tra positivi e negativi, impossibilitati alle corrette procedure di vestizione e svestizione, dei dispositivi di sicurezza non essendoci personale dedicato e soprattutto ambienti dedicati con percorsi ben distinti e separati. Tutto ciò, denuncia il sindacato, sta portando a un proliferare di casi positivi tra i pazienti ricoverati e il personale sanitari, con quest’ultimo sempre più stremato e costretto a lavorare sotto pressione.

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