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Malagò sulla Supercoppa a Gedda: “C’è il trionfo dell’ipocrisia” Sport 

Malagò sulla Supercoppa a Gedda: “C’è il trionfo dell’ipocrisia”

«Sul caso della Supercoppa a Gedda c’è il trionfo dell’ipocrisia da parte di tante persone». È l’opinione del presidente del Coni, Giovanni Malagò ai microfoni di “Radio Anch’io lo sport” che ricorda che «la migliore offerta è stata quella dell’Arabia Saudita e che il bando è stato giudicato a luglio del 2018. Il problema è sorto con la vicenda dei biglietti, la donna che prima non poteva andare allo stadio ora ci può andare in determinati settori. Poi ovviamente tutto quello che succede in Arabia non mi trova d’accordo ed è da criticare, ma noi abbiamo governi che fanno accordi con questo Paese, con il quale facciamo scambi commerciali”. – E aggiunge: “Con la Nazionale di calcio, dopo la mancata partecipazione a Russia 2018, stiamo sperando di andare a giocare il Mondiale in Qatar, le cui leggi sono decisamente peggiori rispetto a quelle dell’Arabia Saudita. Quindi se si vuole, si prende una linea chiara, forte, che personalmente non condivido, ma in ogni caso – ha concluso il numero uno dello sport italiano – tutto questo non si può fare quando i cavalli sono scappati”.
RIFORMA — «Il sogno Cortina-Milano continua, ufficializzeremo tra poche ore i dettagli della candidatura. Lo faremo prima dell’11 gennaio» ha poi continuato Malagò. E tornando sul tema della riforma del Comitato olimpico nazionale da parte del governo: «Ho molte perplessità di questa che non è certo una riforma, stiamo parlando, la partita lascia spazio agli aspetti attuativi. Sulla preparazione olimpica non cambierà niente, su questo non c’è nessun problema, mentre il tema è che non affatto semplice stabilire quello che è preparazione olimpica e quello che non lo è. Gli impianti fanno parte del patrimonio e il problema è su chi li gestisce». Lo sport a scuola? «Su questo siamo in totale sintonia con il governo. Quando mi sono ricandidato ho detto che la madre di tutte le battaglie era lo sport nella scuola, la parola scuola nello statuto del Coni non esiste e questo meraviglioso paese non ha la parola sport nella Costituzione».
PORTABANDIERA — «Gregorio Paltrinieri sarebbe un ottimo nome come portabandiera perché ha vinto la medaglia d’oro a Rio». Ha detto il numero 1 del Coni riguardo all’idea di affidare la bandiera della delegazione italiana all’olimpionico in occasione della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Tokyo”.
SCUOLA — «Quando mi sono ricandidato alla presidenza del Coni ho messo al centro del programma lo sport nella scuola, nonostante la parola `scuola´ non compaia nel pur molto ampio statuto del Comitato olimpico nazionale italiano così come la parola sport non appare in Costituzione. Se il governo vuole fare questo ne siamo molto felici. E, se vogliono, saremo compagni di viaggio, ma c’è un problema: non è possibile prendere tutte le risorse dell’attività di vertice per risolvere il problema dello sport nella scuola» ha concluso tornado sulla riforma dello sport italiano inserita dal governo nella legge di Bilancio. «C’è un tema legato alla docenza, c’è un discorso relativo alla formazione delle persone, c’è una questione legata alle strutture scolastiche non omologate, un problema di palestre, di impiantistica. E che facciamo tutto questo con i 400 milioni destinati allo sport di vertice? È chiaro che qualcosa deve essere sistemato, fermo restando che siamo in totale sintonia con la volontà del governo: il problema non è solo lo strumento, ma le risorse».

fonte La Gazzetta dello Sport

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