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Macchinista di treno violentata sulla spiaggia di Santa Teresa, condanna definitiva per lo straniero stupratore Cronaca Primo piano 

Macchinista di treno violentata sulla spiaggia di Santa Teresa, condanna definitiva per lo straniero stupratore

Stupro a Santa Teresa, la Corte di Cassazione conferma la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione nei confronti dei due marocchini che, tre anni fa, stuprarono una donna (macchinista di un treno ad alta velocità) sulla spiaggia di Lungomare Trieste a Salerno: respinto quindi il ricorso presentato dagli imputati. Ora entrambi rischiano l’espulsione.  Secondo quanto ricostruito nelle sentenze di primo e secondo grado, i due, dopo aver consumato un paio di birre con la vittima, loro connazionale, la spinsero sul muretto per poi violentarla. Furono entrambi condannati a quattro anni di carcere in primo grado, con il giudizio abbreviato. I giudici- nelle motivazioni delle due sentenze (confermate dalla Cassazione) hanno spiegato che la vittima, sin dall’approccio iniziale con i due, aveva mantenuto un comportamento non proprio lineare. Era scesa in spiaggia all’una di notte, dando confidenza a due sconosciuti, poi si era intrattenuta con loro per bere birra e chiacchierare, ricevendo anche delle carinerie. Poi, pur percependo la situazione di pericolo, non si era allontanata. Uno dei due si limitò a guardarla, poi l’aveva toccata nelle parti intime. Secondo il collegio giudicante, la donna invece di fuggire, invitò uno dei due in auto, per evitare che si rendesse irreperibile. Riuscendo, così, ad assicurarlo ai carabinieri. La vittima vagò per mezz’ora, quando alle 6 del mattino, nel parcheggio dell’Armafer, giunse l’amico con il quale dovevano raggiungere Roma per sostenere un esame. Fu proprio l’uomo ad avvisare le forze dell’ordine, indicando il parcheggio, spiegando tra l’altro che c’era una donna in difficoltà. La visita ginecologica e i segni sul collo e le braccia confermarono la violenza. La donna fu trovata scalza e in preda ad uno stato confusionale, mentre uno dei suoi aggressori era ubriaco, con la cerniera dei pantaloni abbassata. Fu ammanettato. L’altro invece fu acciuffato in piazza della Concordia dopo due giorni.

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