You are here
L’Italia domina negli sport minori, ma è un Paese di calciofili Lifestyle 

L’Italia domina negli sport minori, ma è un Paese di calciofili

Calcio, pallacanestro, nuoto e non solo. Anche in Italia non si vive di solo calcio ma esiste una lunga schiera di sport minori che stanno evidenziando uno sviluppo notevole, posizionandosi a ruota dei “mostri sacri”. 

Nei mesi scorsi articoli di giornale a non finire, poi… il solito silenzio.

C’è una lunga schiera di sport minori pronta a prendersi la scena, urlando a gran voce che un posto nell’immaginario sportivo lo meritano anche loro. Dati alla mano è così: dopo calcio, basket, pallavolo, nuoto e fitness ci sono tanti altri sport minori che stanno crescendo, evidenziando un numero di praticanti e/o iscritti alle rispettive federazioni nazionali in costante crescita. Tra questi c’è il bowling, che dopo il trionfo dell’Italia ad Hong Kong è tornato un pò nel dimenticatoio, un destino non nuovo a chi si approccia a sport singoli o a squadra “invisibili”.

Infatti, pur contando un numero di praticanti e appassionati sempre crescente – attualmente circa 3000 gli atleti tesserati in Italia, un numero decisamente basso, che però rispecchia in toto la storia di uno sport relativamente giovane – questa disciplina non ha la ribalta che si merita.

Del resto il bowling italiano ha avuto una sua federazione solo a partire dal 1963, dopo lo scorporamento dalla Federazione Italiana Bocce. Da lì in poi una crescita costante, che ha portato, come anticipato, alla vittoria del titolo mondiale davanti a USA e Canada, ovvero chi questo sport lo ha “inventato”. Come è stato possibile? Tanto lavoro, un pizzico di fortuna e grande tenacia, tenendo bene a mente qualcosa di più di un semplice slogan: “non abbatterti, abbattili”, di fatto un vero e proprio mantra.

Stesso destino per il basket italiano. Da ragazzo ho giocato con la Basket Ruggi, un team vincente, pluridecorato. Un giorno convocarono me e un altro ragazzo per chiederci di disputare il Campionato delle 4 Repubbliche Marinare. Fieri di rappresentare la città Amalfi, andammo a Genova classificandoci al terzo posto. Dopo qualche tempo questo bellissimo progetto sportivo, purtroppo, è naufragato sia per la mancanza di sostegno degli sponsor e dei media sia per l’aumento delle spese da sostenere. Il senso di questo breve racconto personale? Perchè ritengo si debbano sostenere tutti gli sport e non continuare a definirli minori, credo si debba credere e investire di più in discipline che hanno davvero tanto da insegnare sia in termini atletici che morali.

Non si vive di solo calcio

In Italia il calcio è da sempre lo sport nazionale e di primissimo piano. Non sono pochi quelli che lamentano lo spazio minimo che i giornali cartacei o sul web lasciano agli altri sport. In effetti è così, ma la ragione è del tutto logica e legata alla necessità di mettere in risalto le notizie che vendono più copie o attirano più click. È ancora una volta “colpa” del mercato. Solo che il mercato non è né buono né cattivo, segue semplicemente la legge della domanda e dell’offerta. E la domanda degli italiani rimane fortemente ancorata al Dio Pallone. Direttori ed editori danno al pubblico quello che il pubblico chiedeE se qualcosa cambiasse in tutti noi: nei tifosi e perché no anche nei giornalisti, che ci fosse un po’ più di spazio e attenzione anche per questi sport “minori”?

scritto da 







Related posts