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Le luci d’artista dividono i commercianti: “Tanti turisti, pochi incassi” Cronaca Prim@pagina 

Le luci d’artista dividono i commercianti: “Tanti turisti, pochi incassi”

Prosegue a ritmo sostenuto l’installazione delle luminarie a Salerno, città che si appresta a celebrare ancora una volta l’evento “luci d’artista” e ad accogliere decine di migliaia di turisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa. Da Mercatello a Lungomare Trieste, passando per Pastena, Torrione, via Mercanti e Piazza Portanova: ogni quartiere sarà caratterizzato da un qualcosa di originale, con ampi spazi dedicati ai bambini e alle famiglie come accadeva prima del covid. “Nel rispetto delle normative sulla gestione della pandemia e senza trascurare il periodo di crisi economica che stiamo attraversando, riteniamo fosse necessario vivere il periodo natalizio in un clima di straordinario coinvolgimento emotivo. Salerno sarà oggetto d’attenzione da parte dei media di tutto il mondo, siamo certi che ci distingueremo per accoglienza, educazione e creatività” disse qualche tempo fa il Sindaco Vincenzo Napoli, risposta ai – tanti – cittadini che chiedevano di annullare o ridimensionare la kermesse tenuto conto degli aumenti esponenziali del costo delle bollette e della vita in generale.

Passeggiando tra la gente è palese ci sia disparità d’opinioni. Gabriele Stanzione, salernitano doc del quartiere Mariconda, ha le idee chiare: “Noi salernitani siamo così: se fanno “luci d’artista” ci lamentiamo, se non si fanno…ci lamentiamo lo stesso. Negli anni scorsi ci sono stati milioni di turisti, innamorati della nostra città. Chi viene da fuori ci elogia e noi ci permettiamo di protestare? Proprio perchè c’è crisi dobbiamo favorire ogni evento che avvantaggia i commercianti, a breve vedremo locali stracolmi di gente. Ed è la cosa più importante in assoluto”.

Non è dello stesso avviso la signora Rosanna che, assieme ai figli, gestisce un ristorante in zona Mercatello: “Negli anni scorsi non abbiamo riscontrato un aumento di entrate nel periodo delle luci d’artista. La clientela è rimasta grossomodo la stessa. Quartieri come il nostro, ma anche Pastena e Torrione, vengono scarsamente valorizzati e le principali attrattive sono posizionate dalla stazione in avanti. C’è chi si arricchirà e chi avrà ulteriori perdite. Siamo una città di mare, preferirei che le risorse venissero investite per il turismo estivo e non per le luminarie”. Segue a ruota la giovane imprenditrice Margherita, titolare di un bar ubicato a Pagliarone: “Siamo tutti d’accordo che l’evento rappresenti una vetrina d’elite per la città, ma ci si dimentica totalmente della provincia. Anche noi paghiamo fitti e bollette, questo modus operandi porterà tutti a recarsi a Salerno e a trascurare le attività locali. Vedremo se i sindaci dei vari Comuni riusciranno ad organizzare manifestazioni che siano di pubblico interesse. Viceversa molti di noi abbasseranno la saracinesca”. Grande esperto di economia, il dottor Giulio Serino fa un’analisi a 360°: “Pensare che tutti possano godere degli stessi vantaggi è impossibile, non esiste una soluzione che possa accontentare in egual misura le varie categorie lavorative. Mettiamola così: se, grazie alle luminarie, anche solo un esercizio commerciale aumenterà i suoi ricavi possiamo già parlare di una grande vittoria. Respirare un clima di normalità dopo un biennio di chiusure, restrizioni e zone rosse è di fondamentale importanza sul piano psicologico. I dati, poi, parlano di incassi complessivi di 5 milioni di euro nell’edizione 2019-20. Con la crisi attuale si stima che i ricavi si dimezzeranno, ho testimonianze di commercianti con negozi pieni e…casse vuote. Il problema principale, secondo me, è organizzativo: senza un piano traffico-parcheggi adeguato sarà un’autentica odissea per la popolazione locale. Ci ritroviamo sempre davanti al solito amletico dilemma: è giusto favorire il turismo e l’economia a scapito dei salernitani?”.

Storce il naso anche Alfonso Esposito, titolare di un ristorante in città: “Già col covid ci hanno dato una bella mazzata. Il Governo chiudeva e l’imprenditore pagava. Luci d’artista è un evento sopravvalutato, si riempiranno soltanto i locali che sono gremiti a prescindere ogni sabato sera. Considerando che, venerdì scorso, ho pagato 4500 euro di corrente subendo un aumento del 35%, sarebbe stato un segnale di rispetto annullare tutto e destinare i fondi alle persone in difficoltà, alle aziende, ai lavoratori. Invece l’interesse del cittadino che paga le tasse va sempre in secondo piano rispetto al turista coi soldi che può permettersi un fine settimana da noi. Ci invitano a fare sacrifici e poi istallano luminarie accese 24 ore su 24?”. Chiudiamo con il messaggio ottimistico di Lidia Carosetti, salumiera in pensione: “Negli ultimi anni di attività ho incassato di più proprio grazie alle luci d’artista. Persone che venivano in negozio d’inverno tornavano poi in estate e, nel tempo, sono diventati quasi clienti abituali. Fittare un locale a Salerno centro, sul corso, sul Carmine o nel centro storico ha costi elevatissimi ed è giusto siano queste persone a trarre maggiore profitto dall’evento. Inviterei i miei concittadini ad evitare polemiche sterili, forse queste persone hanno rimosso distanziamenti, mascherine e impossibilità di fare una passeggiata in compagnia nel giorno di Natale. Cogliamo invece l’occasione per favorire l’economia locale evitando acquisti online”.

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