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Le case infestate e maledette d’Italia Italia e Mondo Lifestyle 

Le case infestate e maledette d’Italia

Halloween: tempo di vampiri, di morti viventi e di fantasmi. Soprattutto gli ultimi godono in questi giorni di una certa attenzione, complice anche la serie di Netflix Hill House, dedicata alle vicende della numerosa famiglia Crain che per qualche mese vive in quella che negli Usa è considerata la casa più infestata.

Negli Stati Uniti abbondano le case spettrali, mentre tradizionalmente è l’Inghilterra la patria dei castelli stregati. E in Italia? Nessun fantasma per noi? Tutt’altro: i luoghi che si credono infestati sono diversi lungo tutta la penisola. “Quasi tutte le regioni hanno le loro case infestate”, spiega Massimo Polidoro, uno dei massimi esperti di misteri in Italia. Da anni è direttore generale del Cicap, l’associazione che sfata le bufale sul mondo dell’occulto (e non solo), e da poco è uscito per Bompiani il suo Atlante dei luoghi misteriosi d’Italia.

Partiamo quindi dalle basi. Un luogo si definisce infestato quando “si pensa che sia abitato da entità non meglio definite.

Oggi questi luoghi sono accomunati da un passato che si pensa segnato da una morte tragica. Nel Medioevo, invece, le infestazioni potevano derivare dalla mancata sepoltura di uno degli abitanti della casa”.

Fantasmi e fatti occulti vari sembrano godere di un vivo interesse. “Si è risvegliata la curiosità per i fantasmi, grazie soprattutto ai cellulari. Questo perché si sono moltiplicate le presunte prove fotografiche che in realtà altro non sono che il risultato di coincidenze come l’immortalare una nuvola di polvere che assume una forma antropomorfa”.

Molti credono alle storie sui fantasmi e quelli che non lo fanno si domandano come questo sia possibile. “Che da un fatto di sangue derivi la presenza di un fantasma è tutto da dimostrare. Non ci sono ancora prove della loro esistenza. Ma il fatto che molti ci credano deriva dal bisogno umano di avere una risposta anche quando non possiamo averla“.

Sulle morti tragiche che sarebbero all’origine di un’infestazione occorrerebbe fare un po’ di chiarezza. In molti casi, infatti, non sono mai avvenute e vengono costruite ad hoc per diverse ragioni. Non solo. “Le storie e le leggende spesso hanno un’origine più recente di quello che si pensi”.

Il Castello di Montebello – Rimini
È il caso di Azzurrina, il fantasma che chiunque sia stato in vacanza in Romagna conosce. La leggenda vuole che Guendalina, figlia di un feudatario di Montebello, fosse albina. Per camuffare questa caratteristica, ritenuta legata all’intervento diabolico, la madre le applicava tinture a base di erbe che pare le avessero colorato i capelli di azzurro. Da qui il soprannome di questa bimba che il 21 giugno 1375 scomparve misteriosamente nella ghiacciaia del castello. Ogni cinque anni però si sentono i pianti del fantasma di Azzurrina. “Nei documenti storici non esiste traccia di questa vicenda fino al 1989, anno in cui il castello riapre al pubblico”. Non solo riapre, ma diventa un’attrazione turistica significativa e quindi il dubbio che la storia sia stata creata ad arte potrebbe sorgere spontaneo. Sembra quasi di risentire la vicenda al centro dell’esilarante serie di Maccio Capatonda, La villa di lato.

Ca’ Dario – Venezia
Sul Canal Grande si affaccia un altro palazzo che molti ritengono maledetto, Ca’ Dario. Fu costruito nel 1479 come dote per la figlia dell’allora segretario del Senato della Repubblica di Venezia, Giovanni Dario. L’anagramma di una scritta della facciata rappresenterebbe una maledizione per chiunque abiti la casa. Secondo le storie sul palazzo i primi tre inquilini morirono tragicamente: la figlia di Dario si suicidò, il marito e il figlio vennero assassinati. Una fine analoga toccò a molti dei successivi proprietari (tra loro anche Kit Lambert, manager degli Who). Ma sono storie, per l’appunto, non verità, e “alcune delle persone oggetto di questi racconti in realtà non sono neanche mai entrate a Ca’ Dario”.

Casa di Cefalù
A Cefalù sembra esserci una casa abitata nientepopodimeno che da Belzebù! Il signore delle tenebre deve apprezzare particolarmente il clima e la cucina palermitana, evidentemente. Questa struttura è diventata nota in quanto doveva ospitare l’abbazia di Thélema di Aleister Crowley, uno dei più celebri satanisti di sempre. “Dipinti i muri con immagini pornografiche, abolite le regole perbeniste (tutti potevano girare nudi), nella casa si svolgevano riti quotidiani di preghiere sataniche, sacrifici di animali e sesso estremo, spesso sotto l’effetto di droghe”. Una volta terminato questo esperimento di comune, iniziarono a circolare voci su presunti atti di cannibalismo e sacrifici umani che portarono all’espulsione di Crowley dal paese e la messa in vendita dell’edificio. Dal 2010 la casa, che nel frattempo è rimasta disabitata, è stata messa in vendita, ma a quanto pare nessun acquirente intende dividere le spese con il demonio.

Castello di Illasi
Il mistero di questo castello in provincia di Verona origina dal ritrovamento di uno scheletro dietro a una parete (fatto che accade anche in Hill House). “Secondo la leggenda un conte avrebbe murato la moglie fedifraga, il cui fantasma ha poi iniziato a infestare il castello. Ma le analisi sulle ossa hanno ricondotto il cadavere a un periodo decisamente successivo a quello dei nobili coniugi”. L’identità della persona finita murata viva non si conosce e questo contribuisce a infittire il mistero. “È proprio questa mancanza di certezze a rendere le leggende ancora più affascinanti”.

Villa della Contessa – Taranto
Oggi struttura diroccata e luogo dove i ragazzini vanno alla ricerca di emozioni, la Villa della Contessa risale a metà Ottocento. La contessa che la abitava, pare abbia sorpreso i domestici in osceni rituali sacrificali. “Aveva interrotto il rituale e avrebbe pagato: anziché il gatto, i satanici domestici decisero di sacrificare proprio lei. Il giorno seguente, resosi conto della tragedia di cui era stato complice, il maggiordomo, tormentato dal dolore, decise di togliersi la vita e si impiccò”. Da allora i fantasmi della contessa e del maggiordomo infestano queste mura fatiscenti.

Colobraro – Basilicata
Non è una casa, ma bensì un intero paese maledetto, il comune di Colobraro in Basilicata. Più precisamente pare che questo paesello porti jella. Cosa colpisce in questa storia è che gli abitanti siano riusciti a trasformare questa nomea in una sorta di attrazione turistica. Ogni anno dal 2010, infatti, per tutto il mese di agosto viene organizzata una manifestazione in cui i cittadini “interpretano streghe, lupi mannari, fattucchiere, morti che parlano… Un’occasione per raccontare il folklore, ma anche per assaggiare i prodotti locali” conclude Polidoro. (fonte: wired.it)

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