You are here
L’AGRICOLTURA COME STRUMENTO DI INCLUSIONE: COLDIRETTI SALERNO PRESENTA UN PROGETTO PER 45 RAGAZZI CON DISTURBI PSICHIATRICI Attualità 

L’AGRICOLTURA COME STRUMENTO DI INCLUSIONE: COLDIRETTI SALERNO PRESENTA UN PROGETTO PER 45 RAGAZZI CON DISTURBI PSICHIATRICI

Il lavoro agricolo in ambiente rurale come forma di inclusione. Questo l’obiettivo del progetto “Paspartu”, percorso di Agricoltura Sociale rivolto a 45 adulti, che vede la Coldiretti Salerno capofila. Una iniziativa finanziata dal Gal Colline Salernitane e volta a promuovere l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale attraverso pratiche agricole solidali e sostenibili. L’iniziativa è stata illustrata Giffoni Sei Casali da Angelo Petolicchio, presidente Coldiretti sezione Picentini, Chiara Marino responsabile Campagna Amica Salerno, Eligio Troisi Direttore del Gal Colline salernitane. A fare gli onori di casa il sindaco del Comune di Giffoni Sei Casali Francesco Munno, il vice sindaco Giuseppe Sica. Presenti, tra gli altri, il professore De Feo del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno e la consigliera provinciale con delega alle Politiche Sociali Filomena Rosamilia.  L’acronimo Paspartu indica: “Picentini Agricoltura Sociale Possibile: Abilità, Recupero, Territorio, Uguaglianza”. Al progetto prenderanno parte persone con disturbi psichici lievi in carico al dipartimento di Salute mentale dell’Asl Salerno. L’obiettivo è di sviluppare competenze professionali valide per svolgere attività lavorative agricole che permettano il riconoscimento di un ruolo attivo e inclusivo in ambiente rurale. In dodici mesi, ai partecipanti verranno fatti conoscere i molti aspetti dell’agricoltura e della produzione agroalimentare: il significato dell’educazione al cibo e all’ambiente, il valore della loro tutela, alcune pratiche agricole, il contatto con le piante e gli animali. Nelle loro relazioni Petolicchio e Marino hanno messo in luce l’impegno sul territorio della Coldiretti, dando spazio alla dignità del lavoro nei campi. Mentre il direttore del Gal Colline salernitane, il dottor Eligio Troisi, ha sottolineato la bontà del progetto e del forte bisogno di queste iniziative all’interno delle quali tradizione e recupero dei valori contadini non devono mai mancare. Chiara Marino ha evidenziato anche il ruolo sociale che svolgerà il nuovo Mercato Coperto Arechi di Salerno dove, una volta terminata la raccolta e la trasformazione delle materie prime, i ragazzi si cimenteranno in attività promozionali, di racconto e di vendita dei prodotti agricoli. Il progetto prenderà il via ufficialmente il prossimo 3 giugno.

scritto da 







Related posts