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L’aggressione a Corrado Naddeo e la politica che finge di non vedere il crescente “menestrafottismo” in città Cronaca Primo piano 

L’aggressione a Corrado Naddeo e la politica che finge di non vedere il crescente “menestrafottismo” in città

Sarebbe stato ritenuto “troppo zelante” l’intervento del consigliere comunale Corrado Naddeo e da qui l’aggressione, avvenuta nella giornata di ieri. Il ruolo di “collettore” delle istanze di moltissimi cittadini, fortemente infastiditi dagli abusi nell’utilizzo di dehors da parte di tanti locali cittadini gli è stato fatale, tanto da sfociare nel vile episodio avvenuto in pieno centro cittadino, in una traversa del centralissimo corso Vittorio Emanuele.

Lo stimatissimo medico e consigliere comunale, sollecitato dalle proteste, da tempo sta monitorando il rispetto dei parametri dall’amministrazione comunale in tema di dehors, le classiche strutture esterne soprattutto di bar e ristoranti che troppo spesso non sono delle dimensioni dichiarate o, peggio, non hanno neanche i relativi permessi di occupazione di suolo pubblico. Corrado Naddeo ieri mattina aveva semplicemente fatto notare, a quelli che poi sono diventati i suoi aggressori, che la loro struttura pur in attesa di regolare permesso non solo non aveva avuto ancora l’ok del Comune ma che a vista d’occhio risultava evidente che le dimensioni non erano quelle dichiarate nell’istanza presentata ai competenti uffici. Il rilievo ha dato il via ad una discussione che si è fatta sempre più accesa ed è sfociata nella vile aggressione a Corrado Naddeo, reo solo di aver fatto il suo dovere di amministratore cittadino. Dopo il fattaccio pare che la pratica dell’incriminato dehor sia finita sul tavolo del sindaco, che quest’ultimo abbia avocato a sé il controllo delle carte. Enzo Napoli avrebbe deciso di dare una svolta prendendo spunto dall’episodio per prendere di petto alla questione, magari adottando la linea del pugno duro.

Nella città di Salerno il fenomeno del mancato rispetto della legge in materia di occupazione di suolo pubblico è purtroppo cosa frequente. Esistono due categorie: l’arrogante ed il furbetto. L’arrogante è quello che non si preoccupa neanche di chiedere i permessi al Comune: occupa strafottendosene e basta. Il furbetto, invece, è colui che chiede il permesso per 10 ed occupa per 15 o per 20, magari protestando pure se si viene beccati e multati. Senza fare ricorso ad inutili ipocrisie, il fenomeno è molto diffuso tra i commercianti che fanno pagare ai loro colleghi onesti il peso di tali comportamenti, facilitati anche dalla carenza di personale della polizia municipale che fa quel che può. A dirla tutta, spesso, c’è anche connivenza tra chi dovrebbe imporre le regole, parliamo soprattutto della parte “politica”, e chi dovrebbe rispettarle. Cosa non si farebbe pur di ottenere consenso…

Poi, però, succedono fatti come quello accaduto a Corrado Naddeo e magari ipocritamente qualcuno esprime pure “sentita solidarietà”.

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