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LA GENEA LANZARA BLINDA LA PORTA: DAL MALO ARRIVA IL FORTE PORTIERE CLASSE 2003 JOEL CAPPELLARI Altri sport Sport 

LA GENEA LANZARA BLINDA LA PORTA: DAL MALO ARRIVA IL FORTE PORTIERE CLASSE 2003 JOEL CAPPELLARI

Con grande entusiasmo la Genea Lanzara comunica l’arrivo in squadra del talentuoso portiere Joel Cappellari. Classe 2003, il giovanissimo estremo difensore ha vissuto una stagione da protagonista in Serie A2 con la maglia del Malo, compagine veneta che ha vinto il Girone A del secondo campionato Nazionale nella passata stagione partecipando ai PlayOff Promozione per l’approdo in massima serie.

Il sodalizio caro al Presidente Domenico Sica ha fortemente desiderato l’ approdo di Joel Cappellari, del quale si è sempre parlato un gran bene sui vari 40×20 nazionali, riscontrando nel giovane atleta un gran potenziale e caratteristiche essenziali per il progetto dei salernitani, che si conferma concreto e fermo nell’intenzione di puntare su giovani atleti italiani per conquistare obiettivi importanti.

In Serie A2 Joel Cappellari farà coppia tra i pali col riconfermato portiere classe ’99 Enric Gonzalez costituendo, con la giovane promessa Matteo Coppola (2006), una batteria di portieri di tutto rispetto.

“ Le emozioni e le sensazioni per il mio approdo alla Genea Lanzara sono alquanto positive – dichiara Joel Cappellari – trovo il club molto serio ed il progetto incentrato sui giovani lo considero alquanto affascinante.
Sicuramente sono molto entusiasta di questa nuova avventura in terra salernitana, oltre ad essere molto fiducioso delle abilità di tutto il gruppo e dei traguardi che potremo raggiungere insieme. Non nascondo di essere un po’ ‘spaesato’ in quanto questa è la mia prima esperienza lontana da Malo, fuori dalla mia routine quotidiana, dalla mia solita cerchia di persone ma penso che, trovandomi a giocare e soprattutto a relazionarmi con persone della mia stessa età, non avrò alcun tipo di problema ad ambientarmi e trovare una sincronia con l’intero gruppo.

Penso che il progetto del club salernitano sia molto competitivo: infatti, avendo giocato in prima squadra, ho notato che molto spesso le società/gli allenatori puntano tanto su quei giocatori che reputano avere più esperienza e conseguentemente affidano maggiore responsabilità ai giocatori più anziani o comunque proveniente dall’ estero, perdendo di vista, a volte, i ragazzi più giovani. Invece a Lanzara ho visto un progetto che punta veramente tanto sulla formazione dei ragazzi, dà loro fin da subito importanti responsabilità, pone fiducia nella capacità di questi giovani giocatori ma, assieme a loro, forma figure di spessore con una certa esperienza.
Personalmente penso di poter dare il mio contributo, le mie capacità per poter raggiungere l’obiettivo comune che mi è stato presentato dal club, riuscire ad aggiungere un piccolo tassello nella formazione di un’ottima squadra ed essere competitivi a livello nazionale nonostante la giovane età di tutta la squadra.

Mi sono avvicinato alla pallamano da piccolissimo, in quinta elementare – prosegue – cominciai i miei primi allenamenti tra i pali e fin da subito notai una certa confidenza tra me e la porta.

Ho sempre militato nelle fila del Malo, disputando molte finali nazionali giovanili. Inoltre ho fatto parte delle rappresentative regionali ed interregionali e ho partecipato a stage con la Nazionale a Roma e a Pescara tra il 2017 ed il 2018.
Da tre anni a questa parte ho giocato anche in prima squadra, dove ho avuto ottimi risultati e ho accresciuto ulteriormente la mia esperienza sportiva.

Per me la pallamano non è solamente un gioco dove 7 giocatori in campo giocano contro altri 7 giocatori. Per me la pallamano è disciplina, trasmette valori come il rispetto delle regole ma soprattutto il rispetto dei propri compagni di squadra; sacrificio, perché secondo me se non c’è un dispendio di energie e risorse personali penso che i risultati faticano ad arrivare; dedizione, in quanto bisogna mettere anima e corpo in questo sport ed infine, ultimo ma non ultimo, una maestra di vita. La pallamano mi ha insegnato che, appunto, come nella vita, ci possono essere vittorie ma anche sconfitte: la sconfitta non bisogna prenderla come un punto di non ritorno, anzi deve essere un nuovo punto di partenza dal quale potersi rialzare e ripartire più forti di prima. La pallamano è riuscita a farmi prendere consapevolezza delle mie capacità, mai sottovalutarsi e soprattutto credere in se stessi e nelle capacità della squadra.

Insomma, non vedo l’ ora di iniziare – conclude Joel Cappellari – oltre ad essere parte integrante di questa squadra tra i miei obiettivi c’è, sicuramente, una forte crescita personale (grazie a questa nuova esperienza fuori casa, lontano dalla quotidianità) e, soprattutto, una crescita del mio bagaglio sportivo: incrementare la mia esperienza tra pali, migliorare la mia tecnica, diminuire i miei errori. Con la squadra invece mi pongo come obiettivo una crescita generale, un incremento della qualità di gioco e di coesione così da essere preparati al meglio per una futura stagione ad un livello maggiore”.

 

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