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In Lombardia respinta la mozione di sfiducia a Fontana per l’emergenza Covid Italia e Mondo 

In Lombardia respinta la mozione di sfiducia a Fontana per l’emergenza Covid

Respinta la mozione di sfiducia al governatore della Lombardia Attilio Fontana. All’inizio del dibattito, i consiglieri regionali del Pd hanno indossato delle mascherine con la scritta ‘Basta Così!’. Gesto a cui diversi esponenti della maggioranza hanno risposto indossando delle mascherine con stampati dei fenicotteri rosa, inviate – hanno spiegato dal centrodestra – dal Governo alla Regione. La scena si è svolta-scrive Repubblica- mentre il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa, primo firmatario della mozione, illustrava il testo firmato da tutte le minoranze tranne la Baffi. “La mozione di sfiducia è per la vostra palese incapacità di gestire la Regione e quindi di tutelare la salute dei lombardi, e vede tutte le opposizioni unite, anche Italia Viva, anche se all’insaputa del Consigliere Baffi”, ha lanciato l’affondo De Rosa. Gli stessi cinque stelle hanno inscenato la protesta degli scatoloni: hanno portato scatoloni da trasloco, ognuno etichettato con il nome di un assessore regionale e del presidente, per protestare sulla gestione dell’emergenza Covid. Mozione respinta con 49 voti contrari e 29 favorevoli, mentre non hanno votato Patrizia Baffi (di Italia Viva) e il 5 Stelle Ferdinando Alberti (assente per motivi personali). La maggioranza ha fatto quatrato intorno al governatore Fontana mentre l’opposizione ha contato su due voti in meno in una mattinata caratterizzata soprattutto da polemiche e accuse reciproche

Intanto fuori dall’Aula la mattinata era cominciata con un’altra protesta e la comparsa fuori dal Pirellone di un cartellone con la scritta “Fontana assassino”. Ad esporlo, un’altra volta, sono i militanti dei Carc che hanno anche issato uno striscione che inneggia al “Commissariamento popolare” della Regione. Gli stessi Carc che prima dell’estate avevano rivendicato un murale contro il governatore e il sindaco in un sottopasso. E anche stavolta la procura di Milano aprirà un’indagine per minacce e diffamazione che poi verrà riunita a quella già avviata per il murale: il responsabile dell’antiterrorismo Alberto Nobili è in attesa dell’informativa con cui la Digos denuncerà gli attivisti del Carc presenti al presidio in vista della loro iscrizione nel registro degli indagati.

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