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In cinquemila in piazza per gridare no alla chiusura dei punti nascita a Sapri e Polla Cronaca Primo piano 

In cinquemila in piazza per gridare no alla chiusura dei punti nascita a Sapri e Polla

Un vero e proprio fiume di persone, circa cinquemila, a dieci giorni dalla notizia shock che ha scosso il Golfo di Policastro e il Vallo di Diano relativa alla chiusura dei punti nascita negli Ospedali di Sapri e Polla dal primo gennaio 2019 ha manifestato questa mattina contro una decisione che mortifica ed indebolisce questo spettacolare lembo di territorio a Sud di Salerno.

I 17 comuni del Distretto 71 hanno quasi ormai tutti terminato le delibere per dare mandato ai legali di procedere con il ricorso al TAR chiedendo contestualmente revoca immediata del decreto legge 2015, possibilmente non l’ennesimo regalino annuale di deroga ma una risoluzione definitiva, Sindaci e Amministratori in prima linea questa mattina pronti a reclamare un diritto. Primo fra tutti il primo cittadino di Sapri Antonio Gentile “L’Ospedale di Sapri non si tocca è qualora fosse necessario non ci fermeremo qui”, il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato si sente non protetto dalla politica regionale e nazionale proprio lui che ha rappresentato in altri tempi il Golfo di Policastro come Consigliere Regionale e riuscì a bloccare allora l’ennesima minaccia di chiusura e così via via le dichiarazioni dei rappresentanti politici sono concordi:” I punti nascita non devono chiudere, lavorano benissimo, il livello professionale è alto e non possiamo permetterci con la situazione di viabilità compromessa che abbiamo di far rischiare la vita alle partorienti e ai nascituri”.

Gli abitanti del territorio sono scesi in piazza per far valere i propri diritti ma a Sapri nello specifico si scende in piazza anche per mantenere fede ad un patto di cuore fatto quasi quarant’anni fa quando la popolazione diventò sovversiva per poter ottenere l’apertura di quel tanto desiderato Ospedale, quel posto che avrebbe dato sicurezza, posti di lavoro, quel posto che ha meritato le strade piene di uomini, donne  con i loro bambini, anziani, bloccarono allora con coraggio senza consultare siti web senza avere grandi informazioni la rete nazionale ferroviaria pur non conoscendo le conseguenze a cui questo avrebbe potuto portarli ma l’hanno fatto armati di coraggio e diritto. Non merita questo un popolo che oggi con commozione ricorda i quanti non ci sono più, gente perbene che ha arrischiato la propria onestà, non merita questo un territorio che ai doveri non si è mai sottratto, la gente comune dimostra questa mattina la propria indignazione molti di loro non riconoscono più come loro rappresentante il Governatore De Luca :” Non ci appartiene un Presidente che ci chiede di non fare ammuina e ci intima a tacere e piegare la testa” dichiarazioni queste che arrivano dopo un video del Governatore che ha ancor di più scaldato gli animi, un video in cui si fa riferimento alla capacità negli ospedali con grandi numeri a poter essere maggiormente pronti a situazioni di emergenza e poter assicurare una qualità di intervento migliore, di poche ore fa la sua dichiarazione: “ Siccome ho visto qualche comitato(riferendosi all’hashtag #IOCISONONATO) io sono nato qui pure io sono nato dove sono nato”.

Abbiamo ascoltato questa mattina alcune ostetriche che lavorano all’interno del nosocomio saprese :” nel nostro reparto abbiamo avuto parti semplici e parti complessi la nostra professionalità e preparazione non è una questione di numero”.

Questo è solo il primo passo questa gente non intende mollare andrà vanti senza perder tempo e senza insabbiare.

Prossimo incontro probabilmente sarà proprio con il Presidente De Luca che sarà in visita a Villammare sabato mattina prossimo.

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