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Il presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno: «Un difetto affidare la sanità alle Regioni:» Attualità 

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno: «Un difetto affidare la sanità alle Regioni:»

Medici e odontoiatri a confronto a Salerno per discutere di intelligenza artificiale e di come cambierà la professione del medico con l’applicazione della tecnologia nelle attività mediche. Torna il consueto appuntamento promosso dall’Ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Salerno delle “Giornate della scuola medica salernitana” con la consegna venerdì prossimo dei premi internazionali “Scuola medica salernitana” e il giuramento di Ippocrate per 240 neo laureati in Medicina e Odontoiatria nell’aula magna “Vincenzo Buonocore” dell’Università. Mentre sabato prossimo saranno 30 i relatori e 11 i presidenti degli Ordini dei medici di tutt’Italia ospiti del convegno scientifico internazionale sull’intelligenza artificiale applicata alla medicina che si terrà al Teatro Ghirelli. Il titolo dell’evento è esplicito “Il futuro è qui: scienza e medicina cambiano. Come cambierà il medico?”.
Un tema caro al presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Salerno, Giovanni D’Angelo, scrive la Città, quello del come si evolverà la professione medica, considerato un punto focale a causa della trasformazione che inevitabilmente subirà il rapporto tra medico e paziente quando l’intelligenza artificiale produrrà le diagnosi. «L’intelligenza artificiale è nata nel 1956 ma oggi dalla situazione embrionale siamo passati a una situazione reale, all’applicazione delle tecnologia nelle nostre attività – ha puntualizzato il presidente dell’Ordine ieri nella sede di via Santi Martiri salernitani -. Parlo di intelligenza attiva che sviluppa ricerca e concettualità, e quella più tecnologica cioè applicata, come i robot». Di qui la riflessione del numero uno dell’Ordine sulle differenze che ci sono nel Paese rispetto all’organizzazione sanitaria e quanto sarà difficile conciliare la tradizione con l’innovazione e quindi il passato e il futuro, anche in medicina. «Nella pubblica amministrazione siamo spesso in attesa, dovevamo avere la cartella elettronica, un primo esempio di applicazione dell’intelligenza artificiale, ma in alcune realtà è già presente in altre sta per nascere», ha precisato. Dunque ha parlato di «difetto» del nostro sistema di assistenza sanitaria divisa in assistenza regionale. «Occorrerebbe – a suo avviso – una direzione nazionale poi le applicazioni possono cambiare in base alle situazione locali, ma lasciare le decisioni alle regioni determina differenze». Differenze che per D’Angelo si pagano. «Ci sarà un enorme cambiamento culturale, saranno realizzati interventi anche molto piccoli in passato inimmaginabili – ha ribadito D’Angelo – Noi non siamo preparati, non lo siamo tutti, perché la sanità non può procedere per singole fasi. Fermo restando che abbiamo eccellenze e picchi ma non ho mai visto un settore prevalente al Sud rispetto al Nord».

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