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Il panettiere salernitano Ciro Palmieri non è scomparso, per la Dda “è stato ucciso”: fermati moglie e figli Primo piano Provincia Provincia e Regione 

Il panettiere salernitano Ciro Palmieri non è scomparso, per la Dda “è stato ucciso”: fermati moglie e figli

L’Antimafia salernitana non ha dubbi. Non una scomparsa ma un omicidio: Ciro Palmieri è stato ucciso da moglie e figli. L’uomo, un panettiere di Giffoni Valle Piana, era scomparso da fine luglio e fu la moglie a denunciare l’accaduto ai carabinieri della stazione di Giffoni Valle Piana. Nella mattinata di oggi, venerdì 19 agosto, ufficiali di PG in servizio presso la Stazione di Giffoni Valle Piana, unitamente a personale della Compagnia dei carabinieri di Battipaglia hanno dato esecuzione a due provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, per quanto di rispettiva competenza, nei confronti di Monica Milite, e Massimiliano Palmieri nonché del minore P.A.A., di 15 anni.
Sono accusati di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell’azione nonché di occultamento di cadavere in danno di Ciro Palmieri, rispettivamente coniuge e padre dei predetti indagati. L’attività investigativa ha trovato la sua genesi dalla denuncia di scomparsa di Ciro Palmieri presentata dalla consorte Monica Milite presso la stazione dei carabinieri di Giffoni Valle Piana il 30 luglio scorso. La descrizione dell’accaduto da parte della denunciante aveva, da subito, ingenerato il sospetto che la ricostruzione della scomparsa non corrispondesse a quanto realmente verificatosi e pertanto sono state delegate specifiche attività investigative tra cui il sequestro del DVR (registratore) dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione asservito da diverse telecamere interne, nonostante a prima vista le riprese riferite alle giornate del 29 e 30 luglio, risultassero già sovrascritte, pertanto veniva nominato un consulente tecnico per il tentativo di recupero delle immagini relative ai citati giorni, attività che dava esito positivo.

Le indagini
La visione delle immagini, recuperate, si presentava a prima vista agghiacciante e cruenta atteso che le riprese avevano riprodotto l’accaduto, sin dalla fase iniziale della lite familiare, sviluppatasi dapprima con l’aggressione di Palmieri ad opera della moglie e dei figli anche con l’ausilio di più coltelli e proseguita con l’accoltellamento reiterato della vittima anche quando questi giaceva inerte a terra.

Il tutto sotto lo sguardo sbigottito ed attonito di un altro figlio dell’età di undici anni. La vis omicida non cessava neanche dopo il decesso di Palmieri, atteso che le immagini riprendevano la successiva amputazione di una gamba del predetto, il suo posizionamento all’interno di una busta di plastica ed il successivo trasporto, per l’occultamente, in luogo non ancora individuato.

All’atto del fermo gli indagati indicavano il luogo ove avevano gettato il cadavere e precisamente in un dirupo impervio delle vicine montagne di Giffoni Valle Piana; sono, allo stato, in corso le attività di recupero del corpo con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino.

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