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Il ministro Boccia: “La scommessa del Sud è investire sul lavoro” Attualità 

Il ministro Boccia: “La scommessa del Sud è investire sul lavoro”

«Investire sul territorio è sempre la scelta migliore. Lavoriamo per la crescita del Mezzogiorno con un grande piano di risorse che incroci pubblico e privato». Lo ha ribadito il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, nel videomessaggio con cui è intervenuto alla nuova edizione della Borsa Mediterranea della Formazione e del Lavoro. In apertura del talk in diretta streaming intitolato “Imprese e ricadute sociali quali benefici per i territori del Mezzogiorno”, Boccia ha elogiato l’iniziativa entrando poi nel merito delle prospettive aperte nell’era post-emergenziale. «Stiamo vivendo un periodo straordinario e non prevedibile, che ha cambiato il commercio e le relazioni internazionali, portando l’Europa a rivedere gli assi su cui si fonda la società. I nostri punti fermi devono essere una Sanità pubblica che cambierà pelle dopo l’epidemia, con enormi investimenti fisici, infrastrutturali e di ricerca, e una scuola moderna, aperta e tecnologicamente avanzata: abbiamo firmato le linee guida in conferenza unificata con l’impegno unanime di stravolgere i meccanismi procedurali per maggiori investimenti sulla scuola. A settembre avremo plessi sanificati e il più possibile moderni».

L’ultimo pilastro, ha aggiunto Boccia, riguarda la transizione energetica e la sostenibilità ambientale, «come negli impegni di tutte le principali aziende. La Borsa potrebbe diventare un luogo di confronto culturale che consente a Università e scuole di attingere e portare i propri talenti per la crescita di tutti. Confido molto in uno sviluppo del Mezzogiorno con un grande piano d’investimenti. Nel contesto attuale il centro del mondo può essere dovunque, anche a Salerno, e questo imporrà investimenti importanti sulle reti, a partire dalle aree interne, di montagna e non metropolitane, poiché il mondo moderno non prevede che ci siano centri e agglomerati in cui gli interessi economici si sommano». L’imperativo- scrive la Città-, ha concluso il ministro, è «tenere per mano ogni territorio, assicurando servizi alle persone. Ai ragazzi dico di crederci, di non fermarsi mai, con la consapevolezza che lo studio e la conoscenza consente a tutti di investire sul loro talento. Investire sul territorio vuol dire sposarsi con quel territorio, sapendo che le persone non sono matricole o numeri».

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