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“Il borgo dei racconti”: 15 storie di Oliveto Citra in realtà aumentata Turismo ed Eventi 

“Il borgo dei racconti”: 15 storie di Oliveto Citra in realtà aumentata

“Sindaco, quanti sono gli abitanti di Oliveto Citra?”. La risposta di Mino Pignata, illuminato e orgolioso primo cittadino, è immediata: “Poco più di 3800, da ultimo censimento”. Scuola Holden “che non è solo una sigla – dice il sindaco – ma una famiglia” ne ha scelti 15 e si è messa in ascolto. Ha scelto un taglio antropologico: ha inviato “esploratori di storie” nelle case degli olivetani e si è fatta anche servire il caffé sorseggiandolo tra i racconti. Poi ha scoperto che il cane del sindaco si chiami Stefano perché è stato trovato e adottato il 26 dicembre. E ancora ha riportato a casa, a Torino, il gusto, il sapore e i ricordi del papazz, cioè il peperone crusco. Non è solo memoria organica, parafrasando Proust, ma storia di storie, narrazione. Così nasce il “Borgo dei racconti”, uno straordinario e innovativo progetto che consente ad Oliveto Citra, piccola comunità, di svelarsi un po’ alla volta, insieme alle sue interminabili scale.

Il progetto
“Il Borgo dei Racconti” è un itinerario di Storia e di storie che si snoda nel centro storico del paese. Si tratta di un percorso narrante in realtà aumentata, un progetto che ha per protagonisti i componenti della comunità locale. Durante la conferenza stampa di presentazione, cui farà seguito oggi pomeriggio il taglio del nastro ad Oliveto Citra alle ore 18, il sindaco Pignata li ringrazia: “Attori per una settimana”. Non solo attori ma anche abitanti accoglienti, in grado di fare testimonianza. Non è cosa facile: testimoniare vuol dire scavare o addirittura consentire a terzi di farlo. E’ accaduto. Scuola Holden è stata accolta e i fatti tramandati di padre in figlio – il patrimonio delle famiglie e della comunità – sono stati divulgati, perché turisti e altre comunità (attraverso i racconti dei visitatori) potessero beneficiarne. Insomma il fatto adesso è notizia e dal borgo dei racconti si passa al racconto del borgo. In che modo? Attraverso una App, che si chiama Layar, i contenuti audiovisivi potranno essere fruiti con smartphone e tablet puntando il device verso i pannelli installati nel paese”. Stamattina a Palazzo Sant’Agostino, durante la conferenza moderata dalla collega Giovanna Di Giorgio (e alla quale ha partecipato, tra gli altri, il consigliere regionale Enzo Maraio), se n’è avuta dimostrazione, attraverso la prima simulazione.

I protagonisti
La produzione dei contenuti audiovisivi è firmata dalla Scuola Holden di Torino. Lo sviluppo e il coordinamento dell’azione progettuale sono di Noema – Agenzia di Comunicazione di Salerno. “Siamo abituati al ritmo del cartaceo, alla scrittura lieve e al tempo lento – dice Elena Miglietti, reponsabile del progetto per Scuola Holden – davanti alla telecamere, invece, c’è stata una esplosione di creatività e velocità. Il parroco del paese ci ha anche raccontato come si realizzi una gustosissima zuppa di fagioli”. Ecco Mauro Berruto, amministratore di Scuola Holden: “Ci siamo sentiti accolti, ben voluti, abbiamo ascoltato, rielaborato ma soprattutto vissuto fianco a fianco con una comunità che ha sposato con interesse ed entusiasmo un progetto pilota ed innovativo, grazie alla lungimiranza del proprio sindaco”. I protagonisti, però, sono soprattutto i cittadini: la famiglia Conforti che parla della tradizione bandistica, Raffaele Palumbo con le notti di luna piena e luci sul passato, Rosa Lullo con uno sguardo al 1980, quando la terra tremò. E ancora Enza Paolino che presenta una donna di 2500 anni ed i suoi gioielli, riferendosi al castello di Oliveto Citra e al museo archeologico. Francesco Perciabosco racconta l’ultima battaglia di Spartaco e Gerardo Sarro racconta la storia di immigrazione, cioè l’America andata e ritorno. Pasquale Gigante intervistato a proposito del Chianiello cioè la piazza delle parole. Guido Monaco racconta “arrivano gli alleati, 1943”. Don Ugo Calabrese e Minuccio Conforti sono stati ascoltati a proposito del Milite Ignoto e Don Luigi Piccolo, nei panni di chef d’eccezione, ha parlato del fagiolo occhionero. I giochi di strada rivivono nei racconti di Giuliana Sarro e Mino Pignata, il sindaco, si sofferma sul post terremoto e la nuova industrializzazione. Fulvio Iasparro e la sua famiglia raccontano con emozione il miracolo del fazzoletto di San Gerardo. Antonio Lullo, Elisa e Gerardina Senese scelgono “memorie di brigantaggio”.

Il sindaco
“Il progetto è permanente, fruibile sempre – dice il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata -. Abbiamo valorizzato e fatto conoscere il centro storico di Oliveto Citra, che ha subito parecchie ferite. Ci intrigava raccontare le storie che spesso vanno perdute. L’idea era che a parlare fossero i cittadini ed è accaduto. Abbiamo messo insieme 15 storie preziose e fragili come un cristallo. Le abbiamo affidate a Scuola Holden ed abbiamo scoperto che dietro la sigla ci fossero persone straordinarie. E’ un progetto aperto: tanti cittadini vengono al Comune per dire “io avrei da raccontare”. Abbiamo messo insieme storie di viandanti ed emigrati, di brigantaggio, l’ultimo miracolo di San Gerardo. Il Borgo dei Racconti è ormai pronto per essere fruito attraverso un progetto che serve a ridare voce alle nostre storie. Abbiamo sistemato i pannelli nel cuore del centro storico, dove già antichità e Medioevo si mescolano ad installazioni d’arte contemporanea”. Fonte: SalernoToday

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