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Il 25 aprile del 1995 moriva il salernitano Andrea Fortunato, il campione di via Arce stroncato da una leucemia Attualità Calcio Sport 

Il 25 aprile del 1995 moriva il salernitano Andrea Fortunato, il campione di via Arce stroncato da una leucemia

Il 25 aprile 1995, 25 anni fa, moriva Andrea Fortunato, terzino salernitano nativo di via Arce e fratello dell’attuale procuratore sportivo Candido. Ha giocato nel Como, Pisa, Genoa e Juventus. La leucemia lo stroncò nel fiore degli anni, nel pieno del suo vigore atletico. Il 24 aprile 1994 giocò la sua ultima partita con la Juventus, a Piacenza. Poi il buio. A furia di correre e crossare, si era imposto anche all’attenzione della Nazionale e aveva debuttato a Tallinn, in Estonia, il 22 settembre 1993. I tifosi della Juventus cominciarono all’improvviso ad accusarlo di “bella vita”, in seguito alla eliminazione in Coppa Uefa, ad opera del Cagliari, e della sconfitta nella sfida scudetto contro il Milan. La stanchezza- scrive salernotoday-, invece, era conseguenza della malattia che avanzava e non dava tregua. Fece esami, la leucemia comparve in tutta la sua gravità. Il padre Giuseppe e la sorella Paola donarono cellule sane, perché gli venissero infuse. In Umbria, a Perugia, i familiari alloggiavano nella casa messa a disposizione da Fabrizio Ravanelli. La polmonite fu il colpo di grazia. Ai funerali, celebrati in Duomo a Salerno, c’erano 5mila persone e la bara fu sostenuta dai calciatori della Salernitana. Era presente anche la Juventus. Parlò Porrini, erede della sua maglia numero 3, e parlò Vialli, che non trattenne l’emozione. A Santa Maria di Castellabate, la fondazione Fioravante Polito porta avanti il progetto del passaporto ematico in onore di Andrea Fortunato, Falzetti, Morosini, Imbriani. Al terzino salernitano sono stati intitolati anche il museo e la biblioteca del calcio.

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