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Il 2 aprile di 74 anni fa l’approvazione del Piano Marshall per l’Europa Attualità 

Il 2 aprile di 74 anni fa l’approvazione del Piano Marshall per l’Europa

Accadde oggi: era il 2 aprile del 1948, 74 anni fa,  quando  il Congresso degli Stati Uniti d’America, approvando l’Economic Cooperation Act, rese effettivo il Piano Marshall, ufficialmente ERP (European Recovery Program”, Piano per la ripresa europea), che avrebbe aiutato l’Europa a ricostruire la propria economia dalle immani rovine della seconda guerra mondiale con interventi per oltre 14 miliardi di dollari in 4 anni.

L’Italia si trovava in quei giorni nel pieno della campagna elettorale per l’elezione della prima legislatura repubblicana, dopo l’Assemblea costituente, e l’approvazione del Piano Marshall contribuì a determinare l’esito del voto del 18 aprile del 1948.

Il Piano era stato annunciato, a sorpresa, dal segretario di Stato americano George Marshall, da cui prese il nome, il 5 giugno 1947 in un discorso  all’Università di Harvard.

Nel corso del suo interventoche era stato programmato per trattare tutt’altri argomenti, Marshall disse che l’Europa senza un massiccio aiuto economico da parte degli Stati Uniti sarebbe andata incontro ad un perido di grave depressione.

Da un grande piano di interventi americani, da concordare, disse, con gli stati europei, sarebbe potuta scaturire non solo una nuova fase dell’alleanza tra Europa ed USA, ma anche l’inizio della trasormazione in realtà dell’utopia europeista.

Gran Bretagna e Francia, le nazioni che maggiormente avrebbero beneficiato del Piano, accolsero molto favorevolmente l’annuncio e si aprì un negoziato dal quale fu invitata anche l’Unione Sovietica che, però, si rifiutò di partecipare e lo impedì anche a tutti i paesi del blocco orientale.

programmatori americani cercarono di orientare l’impiego dei fondi non per le affrontare le grandissime emergenze di quel secondo dopoguerra, ma per investimenti strutturali capaci di rilanciare l’economia dei Paesi europei. Ma gli stati beneficiari

chiesero all’amministrazione americana di poter usare i fondi più per le prime necessità che per nuove tecnologie industriali.

Gli Stati Uniti seguirono l’attuazione del Piano di ripresa europea inviando centinaia di consiglieri economici ed invitando in America esperti europei per visitare gli impianti industriali e  frequentare corsi di formazione. Come programmato, il Piano durò fino al 1951, malgrado itentativi di prolungarlo. Il Piano Marshall, malgrado lo scetticismo di ambienti politici ed economici americani, soprattutto in area repubblicana favorì la ripresa dell’economia europea già a partire da quello stesso anno 1948 e nel 1951 le nazioni beneficiarie degli aiuti avevano superato i livelli di produzione prebellici migliorando le condizioni di vita delle popolazioni.

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