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I cittadini di Agropoli sono sempre più poveri Provincia e Regione 

I cittadini di Agropoli sono sempre più poveri

Quando in tv viene chiamata in causa la scarsa conoscenza da parte dei cittadini del Reddito di inclusione (Rei , che dal 1 gennaio 2018 ha sostituito il Sostegno per l’inclusione attiva e l’assegno di disoccupazione), non si dice tutta la verità. Ad Agropoli, ad esempio, al 31 dicembre 2018, 531 persone, a fronte di 591 domande, hanno percepito tale reddito. Dato questo abbastanza alto in un centro di circa 22mila abitanti. La richiesta, da quando è stata istituita la manovra nazionale volta a contrastare la povertà, è progressivamente aumentata. Rispetto al 2017, infatti, nel 2018 si è verificata una evidente impennata nel comune cilentano con un andamento che è quasi triplicato nelle domande (da 202 a 591) e quintuplicato nelle erogazioni (da 116 a 531). A poter richiedere il Rei sono tutti quei nuclei familiari in possesso di un valore Isee non superiore ai 6mila euro, che non percepiscano contributi di disoccupazione e che non posseggano veicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi precedenti alla domanda. Il beneficio economico mensile parte da un minimo di 187,50 euro (in caso di un unico componente del nucleo) fino a un massimo di 540 euro (in caso di 6 o più individui) erogabili per 18 mesi e rinnovabili per ulteriori 12. Oltre alla parte economica, erogata dall’Inps, il Rei si compone anche di un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa che mira al superamento della condizione di indigenza e che viene gestito direttamente dal Comune . Tra gli altri servizi sociali offerti direttamente e non dall’Ente, indipendentemente dal Piano Sociale di riferimento, ci sono: il ‘bonus una tantum’ -massimo 200 euro, con 83 richieste e 39 erogazioni nel 2018 rispetto alle 78 e 27 del 2017- per contrastare particolari condizioni di povertà verificate da un assistente sociale, gli sgravi sulle bollette dell’energia elettrica- predisposti dal Ministero delle Infrastrutture con dati che dal 2015 al 2018 si sono triplicati sia nelle domande (da 185 a 489) che nelle concessioni (da 162 a 452), i fondi regionali per la morosità incolpevole- sempre più in calo dal 2015 e pari a zero nel 2018 per vincoli troppo restrittivi. Fonte: La Città di Salerno

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