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Gli insegnanti non sono criminali. No alle telecamere nelle aule Politica 

Gli insegnanti non sono criminali. No alle telecamere nelle aule

Lo stanziamento di fondi a disposizione dei Comuni pari a 10 milioni nel 2019 e 30 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2024 per l’installazione di telecamere nelle aule scolastiche, proposto dal governo ed accolto anche dalle forze di opposizione, rappresenta una aberrante iniziativa di criminalizzazione ingiustificata e generalizzata degli insegnanti italiani. Le telecamere costituiscono un utile mezzo di indagine a disposizione della Magistratura laddove avvengano episodi patologici da contrastare con tenacia e decisione. Non possono, però, rappresentare in alcun modo l’ordinaria modalità di svolgimento della vita scolastica e rischiano di creare grave turbamento sia nel corpo docente che tra gli stessi minori. Qualsiasi intervento educativo potrebbe, infatti, dare luogo ad impensabili equivoci e, d0altro canto, ogni comportamento improprio degli allievi, che la scuola è tenuta a correggere con sapienza e amorevolezza, potrebbe risultare indelebilmente colpevolizzato. La nostra Scuola ha bisogno di ben altro ed, in particolare, di fondi per l’edilizia e le dotazioni tecnologiche. Mi appellerò, quindi, a tutti i parlamentari di buon senso, ed in primo luogo a quelli di Forza Italia, affinché tale iniziativa sia accantonata. Il governo destini, piuttosto, quei fondi per la sicurezza delle nostre città e delle nostre case, evitando iniziative peregrine.

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