You are here
Fonderie, l’Associazione Salute e Vita: “Il Ministerio della Salute e la Regione Campania inviino gli Ispettori presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Del Mezzogiorno  Attualità 

Fonderie, l’Associazione Salute e Vita: “Il Ministerio della Salute e la Regione Campania inviino gli Ispettori presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Del Mezzogiorno 

La conferenza di oggi è stata convocata per rendere pubblica una serie di notizie in merito allo STUDIO SPES, “alla sua inspiegabile mancata pubblicazione e alla sua gestione piena di ombre e azioni inquinanti che meritano e necessitano chiarimenti. Le notizie che renderemo pubbliche in questa conferenza stampa sono state apprese recentemente e ci sconcertano profondamente e, data la gravità del suo contenuto, siamo convinti   che rendere pubblico il contenuto delle stesse possa essere l’unica strada utile per fare chiarezza, per restituire trasparenza e per impedire che si continui a giocare con la vita di miglia di cittadini della valle dell’Irno.

 il 21 luglio 2016 l’istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno attuava il Protocollo di intesa n.0006280 per la realizzazione dello Studio S.P.E.S. “Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile”, istituito all’interno del progetto Terra Dei Fuochi della Regione Campania.

Nello stesso anno, il 30 novembre 2016, nell’ambito dello studio epidemiologico S.P.E.S., viene promosso un ulteriore studio (a due cluster) atto a verificare l’inquinamento nella Valle Dell’Irno dove è presente da decenni la Fonderia Pisano e a comprendere l’incidenza di tale fabbrica sul territorio e sulla popolazione.

Ciò si evince ancor di più dalla stessa relazione e realizzazione del successivo protocollo  del 28 gennaio 2017, nel quale l’Associazione “Salute e Vita” firma il protocollo di Convenzione dello Studio S.P.E.S Valle dell’Irno insieme alle Fonderie Pisano, all’Asl di Salerno e all’istituto tumori Pascale di Napoli nell’ambito del quale l’Ente che dovrà occuparsi di effettuare le indagini è individuato sempre  nell’Istituto “Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno”, il cui presidente è il dott. Antonio Limone.

N.B.: Il responsabile scientifico del progetto di ricerca “Area Medica – Protocollo di Studio Scientifico S.P.E.S.” dalla data del 29 giugno 2016 a tutt’oggi (come si evince dal suo curriculum pubblico e da altri documenti) è la prof.ssa Maria Triassi, docente ordinario universitario presso la Federico II di Napoli e, dal 18 novembre 2020,  Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Dell’università degli Studi di Napoli “Federico II”.

La  notizia del ruolo della Triassi  viene appresa per caso solo recentemente da noi, perché non è mai stato dichiarato o reso pubblico dal Dott. Limone né da altri Enti, anche quando, nel 2017, nell’unica riunione convocata ed in cui erano presenti tutti i firmatari del protocollo  (nel caso dei Pisano rappresentanti dal Prof. Bresciamorra, anche lui docente della Federico II) nonostante io abbia chiesto esplicitamente  quale era il ruolo della Federico II nella realizzazione dello SPES (dato che al tavolo vi era anche  la ricercatrice Alfano Rossella della Federico II riconducibile alla Prof.ssa Triassi)  ci si  è limitati  ad omettere tali notizie, come si evince dal verbale della riunione.

La stessa prof.ssa Triassi, a firma sua e della Federico II, nel 2018 realizza un focus sulla Fonderia Pisano elaborando dei dati del medico del lavoro delle stesse Fonderie (quindi non dati dell’università) che vanno dal 2005 al 2015, per uno studio sulla salute dei lavoratori (come richiesto dalla proprietà Pisano) ma, sottolineiamo, che non comprendiamo a che titolo e per quale motivo realizza questo studio ovvero non abbiamo notizie se è stato   pagato  e/o  chi gli ha chiesto  di realizzarlo: tuttavia,  ciò che è certo, è  che tale  documento è utilizzato in più occasioni in Tribunale, sia in cause civili/amministrative che penali, dalla famiglia Pisano per scagionarsi da qualsiasi responsabilità.  

Contestualmente la Prof.ssa Triassi continua ad essere responsabile scientifico del progetto di ricerca, “Area Medica – Protocollo di Studio Scientifico S.P.E.S.”.  

A questo punto nell’ottobre del 2019 la prof.ssa Maria Triassi, in palese conflitto d’interessi, diventa CTP (consulente tecnico di parte) delle Fonderie Pisano nell’ambito dell’indagine penale promossa dal P.M. Penna per stabilire il nesso di casualità tra le morti nella Valle Dell’Irno e la presenza delle Fonderia Pisano.  

Pertanto, mentre dal 2016 svolge il  ruolo di direttore scientifico per uno studio di interesse pubblico (lo SPES) che mira a comprendere l’incidenza delle Fonderie Pisano sull’ambiente e sulla popolazione, la dottoressa Triassi fa contestualmente nel 2018 e nel 2019 e tutt’ora la consulente di parte della famiglia Pisano ovvero “arruolata” per tentare di dimostrare che le Fonderie Pisano non siano  responsabili dei veleni che pure sono stati trovati sia in numerosi controlli ARPAC, sia nelle stesse due  relazioni provvisorie o preliminari  dello stesso SPES. 

Infatti nonostante inspiegabilmente lo studio non abbia ancora una relazione definitiva e non sia stata consegnata un report definitivo, sono tuttavia uscite fuori gravi contaminazioni che dipingono un quadro allarmante, sia relativamente alla presenza di metalli potenzialmente tossici nel sangue delle persone che nel l territorio.

Ciò che abbiamo raccontato oggi  è la realtà dei fatti e, a nostro avviso, pone la Triassi in un conflitto di interesse che supera di gran lunga quello di Silvio Berlusconi: per questo motivo oggi abbiamo scritto una lettera al Magnifico Rettore della Federico II per chiedere se in questa brutta vicenda è coinvolta l’intera Università o se tali comportamenti (a nostro giudizio deontologicamente e moralmente deprecabili) siano da addebitare solo ed esclusivamente alla Professoressa Triassi; ma su questo vogliamo e speriamo di avere notizie certe e soprattutto auspichiamo che venga avviata una nuova stagione di trasparenza.

A questo punto viene da pensare ed ipotizzare che, dato che il Direttore scientifico dello SPES è da sempre la Prof.ssa Triassi, la quale è anche il consulente di parte dei Pisano, questi ultimi hanno di fatto sempre potuto avere accesso allo studio SPES in tutti i suoi passaggi creando così un vantaggio enorme a chi era oggetto di indagini mentre a noi e ai cittadini è stato negato di sapere la verità. 

Addirittura ci sono atti altrettanto gravi ed inquietanti messi in campo dal Direttore Limone che, nonostante noi fossimo firmatari di un protocollo d’intesa,  nonostante già dal 29 aprile 2020 avessimo legittimamente richiesto – con la procedura dell’accesso agli atti – di avere accesso allo studio e alle sue risultanze complete,  ora che siamo venuti a conoscenza che tale studio era completato già nel gennaio 2020 (come si evince dai documenti ritirati in procura) a questo punto ci fanno chiedere:

1)      Perché il Dott. Limone, pur avendo concluso la seconda relazione preliminare nel mese di gennaio 2020, ha consegnato la stessa solo a maggio alla Regione Campania e non l’ha resa pubblica immediatamente, nonostante ci fossero dati allarmanti e gravi in merito alla presenza di mercurio e diossina nel sangue dei cittadini; Ricordiamo che la Regione Campania ha concesso ad aprile 2020 in pieno lockdown una nuova AIA alle Pisano, è provabile che se fossero state fornite le notizie della nuova relazione Spes a Gennaio il risultato sarebbe stato differente addirittura gli uffici regionali avevano escluso il passaggio della Via ( valutazione impatto ambientale )quest’ultima con un grado così grave ambientale disegnato nlla seconda relazione di gennaio 2020 dello Spes quasi sicuramente avrebbe portato gli uffici della regione ad essere più cauti anche perché ricordiamo che quando le fonderie pisano hanno dovuto richiedere la VIA non hanno superato l’esame anzi hanno ottenuto un parere di diniego che portò alla revoca dell’AIA del 2012, dunque il mancato invio alla Regione Campnia tempestivamente del Report gennaio 2020 dello Spes da parte di Limone è possibile che abbia modificato di fatto le risultanze e abbia creato un danno grave.

2)      Perché il Dott. Limone afferma per ben due volte (nella prima  il 29 maggio usando il condizionale e poi successivamente in maniera esplicita)  che lo studio fosse sottoposto a segreto istruttorio impedendoci di fatti di averne copia? Tra l’altro tali affermazioni   non corrispondevano alla realtà dei fatti, visto che poi il TAR ci ha dato ragione, emanando ad ottobre 2020 un ordinanza che obbligava l’istituto non solo a farci accedere ma anche ad estrarre copia dell’intero studio SPES entro 30 giorni dalla stessa ordinanza.

3)      Ci chiediamo ancora perché Limone non ha ottemperato all’ordinanza del TAR? (di questo vi parleranno Paolo Fierro Franco Massimo Lanocita e Il sindaco Morra che hanno loro malgrado partecipato il 27 novembre ad un ennesima farsa messa in campo dal Dott. Limone),

Insomma noi vogliamo la verità su tutta la vicenda , nonostante tutte questo ombre, conflitti d’interesse e  gestione indegna.

Chiediamo che la Regione Campania prenda posizione sulla vicenda e valuti i provvedimenti da prendere con una vera e propria inchiesta per dare risposte ai nostri interrogativi e per innanzitutto dare risposte ai 400 cittadini sottoposti allo studio della valle dell’Irno, ovvero ai 4200 cittadini  sottoposti nell’intero studio, ricordando che i soldi pubblici sono frutto dei sacrifici della popolazione e pertanto sono sottoposti ai principi cardini della pubblica amministrazione quali il principio di legalità,  Il principio della pubblicità e della trasparenza, Il principio di buon andamento e imparzialità, principi che purtroppo in questa triste vicenda vengono meno.

A questo punto chiediamo:

  1. alla Prof.ssa Triassi di dimettersi da entrambi gli incarchi e i ruoli, così da poter recuperare un minimo di credibilità agli occhi della pubblica opinione, e di rendere pubblico (anche se non è obbligata) il compenso avuto per l’incarichi avuti  dai Pisano;
  2. la pubblicazione della relazione finale dello studio SPES Studio di Esposizione di Popolazione Fonderie Pisano come da loro stesso scritto nel report di Gennaio;
  3. alla Regione Campania chiediamo una presa di posizione pubblica e un inchiesta interna per accertare la correttezza delle procedure.

Resta inteso che oggi denunciamo pubblicamente il conflitto d’interesse e la mancanza di trasparenza messa in campo dalla Prof.ssa Triassi, dal Dott. Limone e anche dal suo collaboratore e ricercatore Rino Cerino in quanto, troppo spesso, in questa brutta vicenda il controllore e il controllato sembrano coincidere.  Allo stesso tempo valuteremo, nelle prossime settimane, con l’avvocato Torluccio di consegnare un esposto alla procura per stabilire se ci sono violazioni di legge e reati consumatesi in questa brutta vicenda”, diceil presidente di “Salute e Vita” Lorenzo Forte.

scritto da 







Related posts