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Europa, il 26 febbraio 2001 il Trattato di Nizza modifica Maastricht e Roma Attualità 

Europa, il 26 febbraio 2001 il Trattato di Nizza modifica Maastricht e Roma

Accadde oggi: il 26 febbraio del 2001, 20 anni fa, fu  firmato il Trattato di Nizza dal Consiglio europeo. Considerato fondamentale per l’Unione Europea, il trattato riguarda le riforme istituzionali da attuare in vista dell’adesione di altri Stati.

Fra i trattati fondamentali dell’Unione Europea, il Trattato di Nizza è stato approvato dal Consiglio europeo di Nizza nel dicembre 2000 e firmato il 26 febbraio dell’anno successivo dai rappresentanti degli allora quindici Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Risponde alla necessità emersa durante il Consiglio europeo di Colonia, 3 e 4 giugno 1999, di definire un gruppo di diritti e di libertà di eccezionale rilevanza che fossero garantiti a tutti i cittadini dell’Unione. L’importanza di tale documento, che ha modificato i precedenti trattati di Maastricht e Roma, riguarda le disposizioni per la modifica di alcuni assetti istituzionali interni e, inoltre, le riforme istituzionali da attuare in vista dell’adesione di altri Stati. Un altro aspetto fondamentale risiede nell’aggiornamento delle istituzioni comunitarie con lo scopo di renderle operativamente più efficaci attraverso la possibilità di agire con una membership più estesa.

Grazie alle modifiche del precedente Trattato di Maastricht, che ha fissato le regole politiche e i parametri economici necessari per l’ingresso nell’Unione, e alle modifiche dei Trattati di Roma, che hanno istituito la Comunità Economica Europea (CEE), il Trattato di Nizza ha posto come suo obiettivo le dimensioni e la composizione della commissione, la ponderazione dei voti in consiglio, l’estensione del voto a maggioranza qualificata e le cooperazioni rafforzate tra i paesi dell’Unione europea.

Il trattato di Nizza si è in tal modo occupato di tutte quelle riforme istituzionali necessarie per garantire il buon funzionamento delle istituzioni una volta effettuato l’allargamento a 25 Stati membri nel 2004 e a 27 nel 2007, oltre ad aver modificato la composizione della Commissione Europea.

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