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Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd Primo piano 

Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd

Il nuovo leader del partito ringrazia Zingaretti: “Uniti da lunga amicizia, lavoreremo insieme”. Sulla rappresentanza femminile nel partito: “Abbiamo un problema, sarà al centro della mia azione”. E rilancia le battaglie per Ius Soli e voto ai 16enni

Enrico Letta è stato eletto nuovo segretario del Pd con 860 sì, 2 no e 4 astenuti nel corso dell’assemblea del partito al Nazareno. Lo ha annunciato la presidente Valentina Cuppi. Presenti alla votazione erano 874 delegati su 1021 aventi diritto. “Grazie di cuore a tutti per questa giornata e per la fiducia, lo vivo come un momento di grandissimo onore”, ha detto Letta dopo la proclamazione a segretario del Pd. “Questa giornata mi lascia una grandissima voglia di fare, ce la metteremo tutta, io ce la metterò tutta”

Letta torna nel Pd dopo sette anni di insegnamento a Parigi. Prendendo la parola in Assemblea prima del voto, il nuovo leader del partito ha iniziato il suo intervento ringraziando l’ormai ex segretario Zingaretti “al quale mi lega un rapporto di lunga e grande amicizia e di sintonia, un rapporto importante. Abbiamo fatto tante cose insieme e tante ne faremo, ti ringrazio per avermi cercato. Lavoreremo insieme sapendo che se avessi dovuto scegliere una persona alla quale succedere con onore e piacere quello sei tu. Abbiamo anche un carattere simile, ci capiamo al volo”. Subito dopo la sua elezione, è stato Zingaretti a elogiarlo su Twitter: “Bene Letta. Forza Pd! Ora lealtà e passione per il bene dell’Italia”.

Nel suo intervento, Letta ha rivolto un pensiero “al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro” durante la pandemia di Coronavirus. “A loro guardiamo in questo momento pensando a migliore soluzioni”, ha evidenziato Letta, prima di riconoscere che “noi del Pd abbiamo un problema” sul tema della rappresentanza femminile, “lo stesso modo in cui si è delineata la rappresentanza al governo dimostra che lo abbiamo e il fatto che io sia qui, e non una donna, dimostra che c’è un problema e io mi assumerò fino in fondo la responsabilità di questo e lo metterò al centro della mia azione”. Poi, ha sottolineato: “Io oggi mi candido a segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario, ma un nuovo Pd. Noi dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. Noi non dobbiamo essere quelli che sono la ‘protezione civile’, nel senso di considerare che devono per forza andare al governo perché sennò l’Italia sbanda”.

Altrimenti, ha rimarcato, “diventiamo il partito del potere e se diventiamo il partito del potere, noi moriamo. Questo è il passaggio più importante di tutti. Noi dobbiamo avere le nostre idee in testa, andare al governo se si vincono le elezioni ma sapendo che si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all’opposizione. Noi non dobbiamo essere il partito del potere. Apertura è il mio motto. Spalanchiamo le porte del partito”.

“Io scelgo il Pd, perché stavo facendo altre cose. E sono stupito dal fatto che tante persone mi hanno incoraggiato ma qualcuno mi ha detto: ‘ma come, lasci quello che stai facendo per un impegno di partito? Lo potevi fare per andare al governo’. Quando me lo hanno chiesto, ho detto: sì lo faccio davvero. E mi sono reso conto dell’assurdità di questa frase. E’ sbagliata perché abbiamo davanti una fase di rinascita del Paese che partirà dalla società e quindi dalla politica e dai partiti. E sono qui con questo hashtag ‘iocisonoPd’ perché ritengo che questa sia una sfida essenziale per l’Italia e l’Europa”.

Riguardo gli obiettivi futuri del Pd, Letta ha detto: “Ho vissuto con una nuova generazione, mi hanno insegnato tanto e parafrasando don Mazzolari mi sento di dire che questo non deve essere il partito che parla dei giovani ma che fa parlare i giovani, saranno al centro della mia azione a tutto campo e su tutti i temi”.

“Io -ha continuato- sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare”. Un’altra battaglia che Letta ha subito rilanciato è quella “per l’abbassamento dell’età di voto, il voto ai 16enni. So che è una battaglia divisiva e complicata ma dobbiamo allargare la fascia di peso dei giovani nella nostra società”.

Non è mancata una stoccata agli avversari politici: “Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. E’ la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi”.

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