Eboli, la Cassazione conferma il sequestro beni per Ricciardi

Per i giudici non può ritenersi provata l’assoluta assenza di entrate illecite fino al 2009 e la presenza di provviste per poter avviare l’attività agricola. Respinto, perché infondato, il ricorso in Cassazione dell’ebolitano Giovanni Ricciardi, soggetto affine ai clan Maiale, prima, e Fabbiano-Capozza, dopo, al quale, nel 2017, la Corte di Appello di Salerno confermava il decreto di confisca dei beni dei giudici di prime grado. In particolare, i magistrati diedero corso al sequestro finalizzato alla confisca di quattro appezzamenti di terreno e un fabbricato intestato alla suocera e di alcuni depositi bancari intestati alla moglie. La decisione fu assunta sulla scorta dell’attività investigativa svolta dal personale della Dia di Salerno sulla pericolosità dell’ex affiliato che-scrive la Città – , nel passato, si è reso responsabile di attività delittuose consistite in reati contro il patrimonio e l’usura.