Droga e pestaggi, annullata l’ordinanza a carico di Mogavero ‘o paccitiello e Sergio Bisogni ‘o gemello
Annullata l’ordinanza di arresto per Francesco Mogavero (detto o paccitiello) e Sergio Bisogni (alias o gemello) , i “ras” della Piana del Seie coinvolti a novembre scorso nel blitz contro i Cesarano di Ponte Persica : il clan stabiese che aveva stretto forti legami di interessi illegali con i boss picentini che avevano in mano il territorio un tempo controllato dal clan Pecoraro-Renna. La decisione è stata assunta dal tribunale del Riesame di Napoli. Per i giudici non sono ravvisabili ai due salernitani, detenuti per altro in regime di carcere duro, i gravi indizi di colpevolezza. Nell’inchiesta sul traffico di droga sull’asse Castellammare di Stabia-Bellizzi furono coinvolte 20 persone. Tutto si basava sull’acquisto della coca proveniente dal clan Contini di Napoli – una delle famiglie della cosiddetta “alleanza di Secondigliano’’ – che da Ponte Persica arrivava nella Piana del Seie – attraversando l’Agro nocerino samese – per i nuovi boss di Bellizzi e Pontecagnano. Dall’indagine è emerso il patto con i “picchiatori” dei Pecoraro-Renna che venivano chiamati in causa dai Cesarano per “ammorbidire” con pestaggi agli imprenditori che si mostravano reticenti al pagamento del pizzo sulle slot-machine e non solo. Le indagini dei finanzieri di Castellammare di Stabia sono iniziate nel luglio del 2014, quando vengono arrestati il boss Giovanni Cesarano, Nicola Esposito, alias “il mostro”, e contemporaneamente era uscito dal carcere Luigi Di Martino, alias “il profeta”. Agli amici di Bellizzi, i Cesarano avrebbero dato incarico di eseguire le spedizioni punitive contro i debitori per ammorbidirli e costringerli a saldare. L’indagine della Dda di Napoli ha forbito elementi utili ai colleghi di Salerno che indagavano sul alcuni fatti di camorra avvenuti nello stesso periodo investigativo. Ora la decisione del Riesame.