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Dpcm in vigore da domani con mascherine ma senza lockdown Attualità 

Dpcm in vigore da domani con mascherine ma senza lockdown

Il nuovo dpcm dovrebbe entrare in vigore dalla giornata di domani e avere durata di 30 giorni. Il Governo ha messo a punto la nuova strategia per provare a contenere l’epidemia di covid-19. Misure confermate questa mattina da Roberto Speranza nel discorso tenuto alla Camera. “L’Italia, insieme alla Germania, è quella che nell’Unione Europea sta reggendo meglio la seconda ondata ma non dobbiamo farci alcuna illusione“, sono state le parole pronunciate dal Ministro della Salute.

Diffusione – “Oggi la novità è che non c’è più una dinamica di territorialità, con una parte di Paese molto colpito e il resto colpito solo marginalmente, ma c’è una crescita diffusa e marginalizzata: nessuna regione può sentirsi fuori dai rischi“, ha esordito così Roberto Speranza.

Mascherine – Saranno obbligatorie anche all’aperto, accogliendo così la richiesta di gran parte dei presidenti di regione. Previste maxi-multe per chi non ottempererà all’obbligo di indossare la mascherina.

Assembramenti e distanziamento – Saranno confermate le misure di distanziamento sociale, il divieto di assembramenti (per i quali “aumenteranno i livelli dei controlli“) e la disinfezione frequente delle mani.

Stato d’emergenza – E’ in valutazione, da parte del presidente del Consiglio, l’intenzione di prorogare lo stato di emergenza al 31 gennaio. Una misura “corrispondente alla situazione in cui si trova il Paese“.

Locali – Nessun coprifuoco e niente orari ridotti per i locali. Dovrebbe essere prevista la possibilità di chiusure “selettive” di settori (compresi bar e ristoranti) e nuovi provvedimenti sul distanziamento sociale in caso di “scenario avverso” sui contagi.

Regioni – Non potranno adottare norme anti-contagio meno restrittive di quelle del Governo. Si chiederà di attuare maggiori  controlli da parte delle forze dell’ordine, supportati eventualmente anche dai militari.

Scuole – “La scelta di tenerle aperte è stata giusta e i primi dati diffusi dal ministero dell’Istruzione dimostrano per ora un livello di contagi basso“, ha dichiarato Speranza.

Vaccino – “Per il vaccino servono dei mesi e saranno mesi di resistenza. Se ne parla meno, rispetto ai vaccini, ma un lavoro importante si sta facendo anche sulle cure e l’Italia anche qui è in prima linea“, ha proseguito il ministro della salute.

Appello – “La sicurezza sanitaria è la prima mattonella su cui costruire la ripartenza del Paese e la sfida economica. I prossimi non saranno mesi facili e dobbiamo riprendere lo spirito di comunità nazionale che ci ha seguito nelle settimane più difficili, di marzo e di aprile, quando l’Italia si è stretta a coorte. Qui non c’entra la politica, non c’entrano destra e sinistra sarebbe sbagliato dividersi. Bisogna rimanere uniti di fronte alle indicazioni della comunità scientifica. Dobbiamo evitare una dinamica che possa mettere in pericolo il nostro Sistema sanitario nazionale. In due mesi siamo passati da 30 ricoveri in terapia intensiva a 323. Inoltre nella prima fase l’età media dei casi era di 70 anni ora è di 41 anni, anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perchè ad agosto l’ età media era di 31 anni”, ha concluso Speranza.

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