Docce con acqua potabile sui lidi, protestano gli operatori balneari
Il decreto legislativo 18/2023 obbliga ad avere acqua potabile nelle spiagge italiane e, adesso, i balneari dovranno adeguarsi entro la prossima estate. Il provvedimento impone che l’acqua con cui si viene a contatto negli stabilimenti sia «destinata al consumo umano». Quindi potabile. Il caso è stato sollevato in questi giorni da “Il Messaggero” che riporta la posizione di Confesercenti, secondo cui quest’obbligo potrebbe mandare in tilt gli stabilimenti. «La conseguenza sarebbe un uso eccessivo dell’acqua in estate, con rischi di approvvigionamento», sostiene l’associazione datoriale. Mentre tra i balneari c’è anche chi non vuole sostenere eventuali investimenti per collegare i sistemi alla rete idrica. Specialmente oggi, con la Bolkenstein che incombe. Intanto la corsa contro il tempo è già scattata. I balneari sono chiamati a correre per mettersi in regola. E’ questo l’ennesimo obbligo da dover seguire per evitare multe o, addirittura, la chiusura degli stabilimenti perché le linee guida che arrivano in vista dell’estate sembrano chiare. Il decreto è stato accolto con tante critiche e dubbi da parte dei gestori, che sono stati anche richiamati dalle Regioni affinché tutto in vista dell’estate sia in regola. Ma in molti, nonostante la buona volontà di mettersi in regola, non riusciranno ad avere la meglio nella corsa contro il tempo partita ormai da settimane. Confesercenti sottolinea tutti gli ostacoli del caso. “Il problema potrebbe essere l’impossibilità per tutti gli stabilimenti di installare per la prossima stagione le tradizionali docce a ridosso della battigia a meno che non siano collegate alla rete idrica” – spiega l’associazione. Non solo. Avere l’allaccio potrebbe comportare anche potenziali rischi di approvvigionamento, perché l’uso eccessivo di acqua in estate potrebbe comportare non pochi problemi.