Dipendente comunale di Sarno va in pensione ma per l’Inps i calcoli sono sbagliati, dopo mesi deve tornare in servizio
Dipendente comunale si congeda per andare in pensione: dopo sei mesi, però, l’Inps si accorge che i calcoli erano errati: ora dovrà tornare in servizio fino a 71 anni.
E’ la storia di un dipendente del settore manutenzione del Comune di Sarno che somiglia tanto a quella del ragioniere Ugo Fantozzi, il celebre personaggio cinematografico che, raggiunta l’età pensionabile, dopo pochi mesi ritorna in ufficio a timbrare il cartellino.
Nel caso del dipendente sarnese, un 67enne in servizio al Settore di manutenzione ordinaria del Municipio, il raggiungimento della presunta età pensionabile era arrivato lo scorsa estate. In tale periodo, il lavoratore comunicò all’Ente municipale di Sarno, guidato dal sindaco Giuseppe Canfora, di aver raggiunto un’anzianità contributiva di vent’ anni insieme assieme ad un’età anagrafica di sessantasette anni . Pertanto, il dipendente, con determinazione dello scorso mese di settembre, venne collocato in pensione. Tuttavia, a distanza di quasi sei mesi dall’agognato pensionamento, arriva una comunicazione ufficiale dell’Inps di Salerno. Con tale lettera, i funzionari dell’Istituto di previdenza sociale, con un notevole ritardo, hanno comunicato al dipendente che “Non sussistono i requisiti utili per la pensione nel sistema contributivo entro la decorrenza richiesta”. A questo punto, il dipendente comunale , non ha potuto fare altro che informare l’Ente di Palazzo San Francesco sul disguido capitatogli, richiedendo, contestualmente, il reintegro in servizio ed il trattenimento fino al raggiungimento dell’ulteriore requisito contributivo richiesto. Al contempo, il lavoratore ha inoltrato una nuova domanda di pensionamento all’Inps ma, ad oggi, stando a quanto è emerso “Non sembra destinata ad avere un esito positivo”.
Il Comune di Sarno, dunque, previa la revoca delle precedente determinazione di collocazione in pensione, ha precisato che il dipendente dovrà restare in servizio fino al raggiungimento dell’età massima di 71 anni, in base a quanto quanto previsto dalla Circolare 2/2021 del Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
