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Denunciò le paghe d’oro, il sindacalista ora ha paura: «Al Ruggi mi minacciano» Cronaca Primo piano 

Denunciò le paghe d’oro, il sindacalista ora ha paura: «Al Ruggi mi minacciano»

“Negli ultimi due giorni sono stato avvicinato già diverse volte e minacciato per le mie denunce”. Non si sente più al sicuro in ospedale il sindacalista dalle cui segnalazioni è partita la vicenda della Corte dei Conti, che ha chiesto a tutto il management del Ruggi degli ultimi 10 anni di restituire le somme concesse per indennità in busta paga non dovute ai dipendenti. “Mi arrivano minacce e offese personali da varie parti, in particolar modo dall’interno dell’azienda – denuncia – Non mi sento al sicuro. Credo di aver toccato troppi interessi”. Non è la prima volta che il rappresentante sindacale è oggetto di intimidazioni da parte di suoi colleghi. Anche all’indomani di un’altra inchiesta giudiziaria che interessò l’azienda ospedaliera fu avvicinato, più volte, da alcuni sconosciuti all’interno del nosocomio, che lo minacciarono ripetutamente. A scatenare l’ira dei colleghi, stavolta, invece, è la segnalazione contro l’attribuzione delle posizioni organizzative.

Il sindacalista, ad aprile 2018, segnalò l’improprio pagamento delle indennità, da diversi anni, a dipendenti a cui non sarebbe spettata, perchè nel frattempo sarebbero stati trasferiti ad altro ufficio o settore, continuando però a percepire le somme aggiuntive. Questo portò, nel mese di ottobre dello stesso anno, le fiamme gialle a far visita agli uffici di via San Leonardo per acquisire tutti gli atti relativi a un nuovo esposto denuncia che lo stesso sindacalista aveva presentato. Parliamo di somme che in alcuni casi raggiungono i 9mila euro per ciascun beneficiario. I fatti contestati risalgono addirittura alla gestione dell’allora direttore generale Attilio Bianchi, che individuò 68 posizioni organizzative, per un importo quantificato in 281mila euro all’anno. Da allora, però alcuni dipendenti, che nel corso degli anni avevano perso la carica di vertice organizzativo, avrebbero continuato a percepire indebitamente l’indennità. (fonte: ilmattino.it)

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