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Decreto di agosto: cartelle e pignoramenti, nuovo stop fino a ottobre Attualità Economia 

Decreto di agosto: cartelle e pignoramenti, nuovo stop fino a ottobre

Nell’ambito del decreto di agosto e con alcuni provvedimenti dell’Agenzia delle entrate si prorogherà per due mesi, dal 31 agosto al 31 ottobre, la sospensione delle cartelle esattoriali; si rateizzerà per due anni , fino al 2022,  la metà dei versamenti mensili di Iva, ritenute Irpef e Inps in scadenza il 16 settembre. In fase di valutazione anche una  proroga della moratoria dei mutui. La riscossione dovrebbe riprendere a pieno ritmo solo in autunno: secondo quanto si apprende da fonti di governo, con il prossimo decreto di agosto dovrebbe essere introdotta una ulteriore proroga di due mesi per l’invio delle cartelle esattoriali  (ne furono sospese 6 milioni) che  altrimenti sarebbe ripreso dal 1° settembre. Ulteriore blocco anche per le pratiche di riscossione coattiva, dai pignoramenti, alle ipoteche, alle ganasce fiscale. Prevista anche la  proroga della sospensione dei versamenti di Iva, ritenute Irpef e Inps di marzo, aprile e maggio che fu necessaria per far fronte al lockdown. La scadenza del 16 settembre- scrive repubblica.it-, che comporterebbe versamenti per 7,6 miliardi, sarebbe un impegno pesante e dunque anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha parlato nei giorni scorsi di una “rimodulazione”. Si tratterebbe di consentire il pagamento del 50 per cento del dovuto a settembre e di rateizzare il restante 50 per cento nel biennio 2021-2020. Le due misure fiscali costerebbero circa 4 miliardi.

Non è invece arrivato in porto il rinvio della scadenza per il mega saldo e acconto Irpef del 20 luglio, peraltro andato molto bene. Il governo aveva già rinviato le scadenze ordinarie del 30 giugno e del 30 luglio (con maggiorazione dello 0,4 per cento) rispettivamente al 20 luglio e al 20 agosto. Di più – hanno ragionato al Mef – non si poteva fare: il saldo 2019 e acconto 2020 delle imposte sui redditi metteva infatti in gioco 8,4 miliardi. Va inoltre ricordato che quest’anno è già stato cancellato definitivamente il saldo e acconto dell’Irap per 3,9 miliardi. Altra possibile proroga, ma ancora in sede di valutazione, quella della moratoria dei mutui, che era stata fissata fino al 30 settembre. A oggi sono circa 290 miliardi i prestiti oggetto della moratoria: viste le difficoltà in cui versano molte famiglie debitrici la scadenza potrebbe provocare molte insolvenze e la conseguenza vendita di immobili, con ripercussioni sul mercato. Di qui l’ipotesi di una ulteriore boccata d’ossigeno.

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