You are here
DAL 1 LUGLIO PAGARE IN CONTANTI COSTERA’ CARO: MULTE FINO A 50.000 EURO Economia Primo piano 

DAL 1 LUGLIO PAGARE IN CONTANTI COSTERA’ CARO: MULTE FINO A 50.000 EURO

Il 2020 segna un nuovo cambiamento e limiti ancora più stringenti per chi decide di pagare in contanti. In particolare dal 1° luglio in una ottica di potenziamento della normativa antiriciclaggio scenderà il tetto massimo entro cui sarà possibile pagare con soldi contanti senza incorrere in sanzioni. Appannati dai fumi del coronavirus gli italiani hanno dimenticato che a breve cambieranno ulteriormente le loro abitudini di vita in quanto saranno costretti ad utilizzare sempre più i mezzi tracciabili a discapito del contante.
I negozianti e le p. Iva sono avvisati. Dal 1° luglio 2020 il tetto al contante sarà abbassato a 2.000 euro per scendere fino a 1.000 euro dal 2022. Lo stabilisce il Decreto fiscale collegato alla manovra di Bilancio che limita l’uso del cash a favore della tracciabilità dei pagamenti con finalità antiriciclaggio e di rafforzamento degli strumenti antievasione.
Attualmente la soglia ammonta a 3mila euro come stabilito dal governo Renzi nel 2016.
Un vero e proprio attacco dello Stato contro l’evasione fiscale che comporterà una riduzione progressiva del denaro circolante.
Qualunque operazione superiore ai 2mila e poi ai 1.000 euro dovrà avvenire con mezzi tracciabili, cioè bancomat o carte di debito,assegni bancari e circolari,o altri sistemi di pagamento tracciabile come, ad esempio,il bonifico.
Chi eluderà il tetto andrà incontro a una sanzione amministrativa che oscillerà dai 3mila euro ai 50mila.
Nell’accertamento e soprattutto nella violazione saranno coinvolti sia chi cede il denaro, sia chi lo riceve.
E dunque la sanzione potrebbe riguardare anche le donazioni oppure i prestiti tra parenti.
Da giugno 2014 i professionisti hanno l’obbligo di garantire alla propria clientela la possibilità di effettuare i pagamenti dei loro onorari anche utilizzando carte di credito.
Aumenterà inevitabilmente l’uso dei POS e degli strumenti che consentono di effettuare pagamenti mediante moneta elettronica.
Ai Professionisti singoli o agli studi associati con ricavi inferiori ai 400mila euro sarà riconosciuto un credito di imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate.
Riceveranno telematicamente una apposita comunicazione a mezzo PEC o sul proprio home banking entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento.
Sulla notifica verranno precisate le commissioni addebitate a fronte di pagamenti.
Riceveranno anche l’elenco delle operazioni di pagamento del periodo di riferimento, il loro numero e valore totale con separata indicazione di quelle effettuate da consumatori finali.
Al momento non è prevista alcuna sanzione per il negoziante se non si consente al cliente la possibilità di pagare con strumenti tracciabili.
I pagamenti saranno sempre più tracciati in questo modo il Fisco controllerà tutti i nostri movimenti.
Quindi le transazioni che supereranno i 2mila euro dovranno necessariamente avvenire a mezzo bonifico bancario o con carte di credito.
Rimane in vigore la norma che dal 1° luglio 2018 vieta il pagamento degli stipendi in contanti per cui chi ha un contratto di lavoro subordinato,un contratto di collaborazione o chi lavora in una Cooperativa dovrà essere pagato attraverso procedura tracciabile.
Da questa estate un solo errore ci potrebbe costare caro!







Related posts