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Cure riabilitative anche ai deceduti, altri casi nel Salernitano Attualità Provincia Provincia e Regione 

Cure riabilitative anche ai deceduti, altri casi nel Salernitano

Le indagini dell’Asl sulle “terapie fantasma” hanno permesso di scoprire che altri pazienti, deceduti anche da settimane, risultano aver ricevuto cure riabilitative a domicilio dopo il loro decesso. E tutto questo è avvenuto nonostante fosse scoppiato da mesi lo scandalo dei cosiddetti “morti riabilitati”. Due i casi rilevati nelle ultime ore dai controlli della task force dell’Azienda sanitaria guidata dal manager Gennaro Sosto: riguardano un paziente in cura presso un centro di riabilitazione convenzionato nell’Agro nocerino e un altro affidato a una struttura della Piana del Sele. Verso le 40 unità i casi finora scoperti. Le verifiche sono a cura dei vari distretti sanitari della provincia di Salerno. In più, sembra non ci siano ancora risultati dalle verifiche delle persone sottoposte a ricovero presso le residenze sanitarie assistite. In questa vicenda assurda, infatti, è stato riscontrato più volte che degenti in ospedale della stessa Asl ricevevano – ovviamente solo sulla carta – prestazioni di riabilitazione domiciliare con tanto di firme dei terapisti che avrebbero eseguito le cure, attestate persino dagli ammalati stessi o dai loro familiari. In pratica il cosiddetto file “H”, quello che presiede le prestazioni riabilitative, non colloquia né con la anagrafe sanitaria che registra vivi e morti né tantomeno con quelli dei ricoverati in ospedale. Riporta la Città.Di conseguenza può accadere che per gli ospiti delle Rsa, l’Asl possa aver pagato sia le prestazioni riabilitative alle strutture private convenzionate sia per il ricovero in ospedale

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