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Curato con lo sciroppo ma aveva il Covid 19, muore dopo 22 giorni un uomo di Torre Annunziata Attualità Italia e Mondo 

Curato con lo sciroppo ma aveva il Covid 19, muore dopo 22 giorni un uomo di Torre Annunziata

Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta riguardo alla morte di Luigi Starita, a Napoli, deceduto a causa degli effetti del covid-19. Nessuno lo ha sottoposto al tampone: è stato curato semplicemente con dello sciroppo. La positività è stata rilevata solo qualche ora dopo la sua morte. A raccontare la storia è il Messaggero

“Un’agonia durata 22 giorni, con la beffa finale: solo quattro ore dopo il decesso, al Loreto Mare, l’Asl si decide a comunicare in famiglia ciò che già sapevano tutti: il paziente era risultato positivo al coronavirus. Eccola la storia di Luigi Starita, cittadino di Piano di Sorrento morto lo scorso 30 marzo al Loreto Mare, dopo quella che i parenti definiscono una «lunga catena di omissioni e inadempienze”

“Mio padre godeva di ottime condizioni di salute, è morto perché non è stato curato”, ha dichiarato al Messaggero la figlia, Viviana Starita. Dal 14 al 19 marzo la famiglia ha cercato di sollecitare le autorità sanitarie in ogni modo. Il medico di famiglia aveva tranquillizzato la famiglia, durante il triage telefonico. Qualche giorno dopo prescrive delle infiltrazioni di Rocefin e Bentalan, ma non ha mai visitato il paziente. Non è servito nemmeno rivolgersi alla guardia medica di Meta di Sorrento. Solo il 19 marzo arriva un’ambulanza, ma i paramedici non scendono dal mezzo: Viviana è costretta ad andare a comprare la bombola d’ossigeno – mettendo così a rischio altre persone – e a somministrarlo al padre in autonomia. Finalmente lo ricoverano.

“Finalmente una radiografia e il tampone, che viene spedito al Cotugno, mentre la famiglia viene informata del fatto che mancano medicinali antivirali [..] Intanto, è il 24 marzo, trasferimento al Loreto mare, dove Luigi Starita arriva gravissimo. È giunta anche la certezza dal Cotugno che il tampone è positivo, ma il 30 marzo non c’è più nulla da fare. Quattro ore dopo la morte di Luigi Starita, l’Asl si preoccupa di informare la famiglia che il tampone (inutilmente chiesto per quindici giorni) aveva dato esito positivo e che doveva scattare la quarantena”.

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