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Covid: le cifre in Europa e nel mondo Italia e Mondo Primo piano 

Covid: le cifre in Europa e nel mondo

Tutto il mondo lotta contro la pandemia mentre la campagna di vaccinazione prosegue a macchia di leopardo,

GERMANIA – “Vediamo nelle terapie intensive che i pazienti già stanno cambiando, diventano più giovani”. È quello che ha detto il vicepresidente del Robert Koch Institut, Laus Schaade, oggi in conferenza stampa a Berlino con il ministro della Salute Jens Spahn.

I numeri non sono ancora così alti come forse ci si sarebbe aspettati, ma con l’aumento dei contagi cresceranno: “A quel punto avremo decisamente più pazienti giovani nelle terapie intensive. Sono quelli meno protetti al momento”. Schaade ha messo in guardia: “Se pensiamo che adesso possiamo far correre la pandemia perché i più anziani sono vaccinati, vedremo una svolta nelle terapie intensive e nei casi di morte con molti più giovani coinvolti”.

Francia – Un anno dopo il primo lockdown, si ripete – alla vigilia della terza chiusura dell’anno di pandemia – la fuga dei parigini verso le seconde case e, in genere, verso le regioni non rosse, dove si può liberamente circolare fino alla mezzanotte tra oggi e domani. Dopo, per un mese, dalle tre zone rosse, compresa l’Ile-de-France, non ci si potrà spostare verso il resto della Francia. Già ieri sera, dopo l’annuncio della chiusura dell’Ile-de-France da parte del premier Jean Castex, era quasi impossibile prenotare un biglietto di treno sul sito delle ferrovie SNCF in direzione del paese basco francese (costa occidentale) o della Bretagna, a meno di viaggiare in prima classe pagando tariffe esorbitanti. L’azienda ha spiegato di aver avuto circa il doppio delle prenotazioni (73.000 viaggi venduti) rispetto al giorno precedente e un numero di annullamenti quasi decuplicato. Le destinazioni più ricercate per i parigini sono Bordeaux, Lione, Marsiglia, Rennes e Nantes. Per Biarritz, sui treni da Parigi non si trova più neppure un posto da ieri sera. Alle stelle, fino ad oltre 600 euro, i prezzi dei biglietti

GRAN BRETAGNA – Il Regno Unito ha fatto registrare nel 2020 “un eccesso di mortalità” rispetto alla media degli anni precedenti pari a circa l’8%, un record in tempi di pace legato in larga misura alla pandemia; ma almeno altri 6 Paesi europei hanno avuto un bilancio ancor peggiore, secondo i dati comparati disponibili elaborati dall’Office for National Statistics (Ons), equivalente britannico dell’Istat, e presentati oggi. I dati non comprendono i decessi dei primi mesi del 2021, inclusi quelli ricondotti all’ultima ondata di contagi da coronavirus che nel Regno ha già avuto un impatto pesante a causa dell’aggressiva ‘variante inglese’ ed è ora di nuovo in calo, mentre in vari Paesi del continente è ancora in fase di ascesa. I Paesi con il più elevato incremento di mortalità sono nell’ordine Polonia, Spagna, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovenia, calcola l’Ons, che colloca l’isola al settimo posto, precisando tuttavia di aver potuto basarsi sui dati di soli 22 Stati e di non disporre ad esempio del conteggio completo relativo all’Italia. Il Regno ha fatto segnare finora il picco europeo in cifra assoluta – ma non in rapporto alla popolazione – nel numero di vittime per Covid: con quasi 126.000 decessi quantificati entro 28 giorni da una diagnosi confermata con il tampone (secondo la metodologia comune ad altri Paesi); e circa 146.000 secondo le stime dello stesso Ons che comprendono tutti coloro sul cui certificato di morte l’infezione sia indicata anche come concausa più remota.

STATI UNITI – Mentre gli Usa si avvicinano a superare i 30 milioni di casi di coronavirus, la Johns Hopkins University avverte di un aumento allarmante dei casi in alcuni stati americani. Secondo i dati diffusi i contagi questa settimana sono aumentati in 14 stati di oltre il 10% rispetto ai sette giorni precedenti, e nella metà l’aumento registrato è stato addirittura del 20%. La peggiore accelerazione dei contagi è stata registrata nel Michigan, ma anche Delaware, Montana, Alabama e West Virginia hanno registrato balzi allarmanti. I Cdc, intanto, hanno fatto sapere che più di 73,6 milioni di americani hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino anti-covid, e più di 39,9 milioni sono completamente vaccinati, pari circa al 12% della popolazione degli Stati Uniti.

FILIPPPINE – Le Filippine hanno registrato 7.103 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il livello giornaliero più alto dall’inizio della pandemia: lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riportano i media internazionali. Allo stesso tempo, sono stati segnalati ulteriori 13 decessi provocati dalla malattia. I nuovi dati portano il bilancio complessivo delle infezioni a quota 648.066, incluse 12.900 vittime.

INDIA – L’India ha registrato 39.726 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il dato giornaliero più alto dall’inizio dell’anno e circa il doppio rispetto al picco della settimana scorsa: lo ha reso noto il ministero della Sanità. Il Paese torna così ai livelli di infezione dello scorso novembre, mentre continua a salire il numero dei casi nel più ricco Stato indiano, Maharashtra, di cui è capitale Mumbai: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 25.833, il livello giornaliero più alto dall’inizio della pandemia (2.877 a Mumbai).

SIRIA – A Damasco, capitale della Siria, non ci sono più letti in terapia intensiva a causa dell’aumento dei ricoveri per covid. Lo riferisce un alto funzionario del ministero della sanità siriana, Tawfiq Hassab, citato dall’agenzia governativa siriana Sana. “Il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva dedicati ai pazienti affetti da coronavirus negli ospedali pubblici. a Damasco ha raggiunto il 100%”, ha affermato Hassab, direttore del dipartimento dei servizi di pronto soccorso del ministero siriano. “Un certo numero di pazienti con Covid-19 che necessitavano di cure intensive sono stati trasferiti in ospedali di altre regioni”, ha detto Hassab, sottolineando il fatto che si sta registrando un aumento dei contagi non solo nella capitale ma anche in altre aree del paese. Nei giorni scorsi la presidenza siriana aveva detto che il presidente Bashar al-Assad e sua moglie stavano guarendo dal Covid-19, contratto all’inizio di marzo.

PAPUA NUOVA GUINEA – Gli aiuti internazionali sono troppo lenti per evitare un disastro sanitario legato al Covid-19 in Papua Nuova Guinea (Png), che sta vivendo una grave epidemia, ha detto oggi un funzionario di Medici Senza Frontiere (Msf). Il numero di casi ha raggiunto un livello record, costringendo le autorità a chiudere le scuole, limitare i viaggi non essenziali e consentire l’uso di fosse comuni. Le organizzazioni umanitarie stimano che la consegna entro lunedì di 8.000 dosi di vaccino AstraZeneca dall’Australia sia insufficiente e arrivi troppo tardi. “L’epidemia in Png sta rapidamente peggiorando, gli ospedali e le cliniche sono sopraffatti e molti operatori sanitari sono già infetti”, ha detto Jennifer Tierney, direttrice di Msf Australia.

POLONIA – Il bilancio dei casi di coronavirus in Polonia ha superato la soglia dei 2 milioni: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Secondo l’università americana dall’inizio della pandemia si registrano nel Paese 2.010.244 contagi, inclusi 48.807 decessi.

CILE – Aumentano in Cile i territori in quarantena anti coronavirus, nella Regione metropolitana di Santiago e in altre città del Paese, a causa dell’incremento incontrollato dei contagi che sta colpendo duramente il sistema sanitario, nonostante proceda la campagna di vaccinazione di massa che ha visto oltre 5,4 milioni di persone immunizzate almeno con una dose. Il Paese ha registrato finora 911.469 contagi con 21.988 morti. Le autorità hanno deciso che altri 24 comuni torneranno in una fase di isolamento a partire da domani, che andranno ad aggiungersi a 28 aree entrate in quarantena ieri.

BRASILE – Il Brasile registra 2.815 morti di Covid-19 e 90.570 contagi nelle ultime 24 ore. Lo rivela il Consiglio nazionale delle segreterie di salute (Conass). Dall’inizio della pandemia salgono a 290.314 le vittime a fronte di 11.871.390 casi accertati. Intanto Il Comune di Rio de Janeiro ha pubblicato oggi sulla gazzetta ufficiale locale un decreto che determina la chiusura delle spiagge per contenere l’avanzata del Covid in città. Nella metropoli carioca, dove è ancora estate, con temperature oltre i 30 gradi, da questo fine settimana sarà proibito restare in spiaggia, anche solo per attività sportive, nonché fare il bagno e persino parcheggiare sul lungomare. Il sindaco, Eduardo Paes, ha detto che, oltre alla chiusura delle spiagge, aumenterà “notevolmente le restrizioni in città la prossima settimana”. “È ora di restare a casa”, ha aggiunto Paes. “O siamo coscienti di ciò che stiamo vivendo e rispettiamo le vite, o nei prossimi giorni vivremo in una situazione ingestibile. Faccio questo appello alla popolazione di Rio, sapendo che si tratta di una misura dura, difficile”, ha concluso il sindaco, in dichiarazioni riportate dai media.

SVIZZERA – La Svizzera ha rinviato i piani per allentare le restrizioni per il contrasto al Covid-19 a causa di un numero crescente di casi e progressi insufficienti nelle vaccinazioni. Lo ha annunciato il Consiglio Federale, a quanto riporta la tv svizzera. Rimarranno chiuse le terrazze dei ristoranti e non saranno consentite manifestazioni con pubblico al contrario di quanto previsto in precedenza. Unica concessione l’aumento del numero dei partecipanti a riunioni familiari al chiuso che passerà da cinque a dieci. La situazione sarà riesaminata il 14 aprile. Il numero di casi di coronavirus in Svizzera e nel vicino Liechtenstein è aumentato negli ultimi giorni, con 1.748 nuovi casi registrati ieri, ben al di sopra della media di sette giorni di 1.285 infezioni.

SENEGAL – Il Senegal ha superato oggi la soglia simbolica delle mille vittime per Covid-19 proprio mentre il Paese panifica di alleggerire le misure restrittive imposte a causa del virus. Analogamente a quanto avviene in molte nazioni africane, il tasso di contagio in Senegal è molto più basso di quello registrato in Occidente. Tuttavia, il Paese da dicembre deve far fronte alla seconda ondata della pandemia e le autorità sanitarie hanno comunicato oggi che i casi totali sono a quota 37.541, 1.003 i morti. Il Senegal ha reintrodotto a gennaio il coprifuoco notturno nella capitale Dakar e nella città di Thies, a ovest del Paese, con l’obiettivo di contenere la diffusione del virus. Il tasso delle nuove infezioni sembra essere più lento dopo il picco toccato agli inizi di febbraio. Un portavoce del governo ha detto all’agenzia Afp che il coprifuoco sarà revocato dalla mezzanotte di oggi

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