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Covid, Bassetti teme ondata in autunno: “Speriamo di riuscirla a contenere” Attualità Italia e Mondo 

Covid, Bassetti teme ondata in autunno: “Speriamo di riuscirla a contenere”

Convivere col virus. È il concetto espresso dall’infettivologo Matteo Bassetti sulla sua pagina Instagram da dove esprime il suo punto di vista sulla situazione epidemiologica da Covid-19 in Italia. Secondo il direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, infatti, nonostante la previsione da parte del governo di un’accelerazione del ritmo dei vaccini, in autunno ci potrebbe attendere un incremento dei casi e una nuova ondata.

“Questa è una settimana che speriamo ci porti verso una ulteriore riduzione dei contagi e dei ricoveri. A livello nazionale siamo intorno al 5% di tasso di positività dei tamponi e ormai sono più di 10 giorni che il numero dei ricoverati in ospedale continua a scendere sia nei reparti medici che di terapia intensiva. Ci stiamo mettendo alla spalle anche la terza ondata” è il bilancio fatto dall’infettivologo.

“Ci saranno altre ondate future?” si chiede Bassetti “dipenderà da quanti vaccini faremo entro il prossimo autunno, ma è probabile che a ottobre/novembre assisteremo a un nuovo incremento di casi. Ovviamente si spera che saranno pochi e che sapremo gestirli e controllarli senza tornare a chiusure e coprifuoco. Questo si chiama imparare a convivere con il virus”.

Alla base della sua ipotesi, i dubbi espressi più volte sulla piano di immunizzazione nel nostro Paese: “Gennaio, febbraio e parte di marzo sono stati mesi con la peggiore campagna vaccinale. Ora cerchiamo di recuperare ma ho delle perplessità. Non è stata fatta una campagna di informazione adeguata sull’uso dei vaccini autorizzati in emergenza, non è stata altresì fatta una campagna di comunicazione sull’importanza del vaccino, dando per scontato che siano tutti pro-vaccini” ha detto Bassetti intervistato su La7.

“Il generale Figliuolo doveva arrivare prima – è l’opinione dell’infettivologo – bene che ci sia lui, ma arriviamo tardi. Per diversi mesi è mancato un obiettivo nella campagna vaccinale. Eppure bisognava guardare i numeri anche sulla mortalità per capire quanto fosse importante vaccinare le persone anziane e i fragili”

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Bassetti fa infine una riflessione sull’utilizzo del vaccino russo: “Avremmo potuto fare come San Marino acquistando Sputnik v, abbiamo una legge ad hoc per fare acquisti in emergenza. Sul mercato extraeuropeo potremmo comprare 50 milioni di dosi di vaccino ed averle in una settimana: perché non lo stiamo facendo?”.

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