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CORONAVIRUS. USA: BOOM DI CASI NEGLI STATI DEL SUD Attualità Italia e Mondo 

CORONAVIRUS. USA: BOOM DI CASI NEGLI STATI DEL SUD

Sono 505.518 le persone morte in tutto il mondo a causa del coronavirus; 10.302.867 i casi diagnosticati ufficialmente: sono questi i dati che emergono dall’ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University di Baltimora. Gli Stati Uniti continuano ad essere la nazione più colpita con 126.141 morti e quasi 2.590.582 contagi; nel Paese sono state registrati altri 42.000 contagi nelle ultime 24 ore. L’Arizona annuncia la chiusura di bar, palestre, cinema e parchi acquatici; il governatore della Georgia ha firmato due ordini esecutivi per estendere lo stato d’emergenza fino all’11agosto; anche la contea di San Diego, in California, ha ordinato la temporanea chiusura di bar, birrerie ed enoteche e Los Angeles annuncia la chiusura delle spiagge per il week end dell’Indipendence Day: tutto per cercare di arrestare questa nuova ondata di contagi che ha investito gli Stati del sud. In America Latina continua la crescita della curva della pandemia, ma con segnali negli ultimi due giorni di minore forza sia per quanto riguarda i contagi, arrivati a 2.530.106 (+45.474), sia i morti, che sono 113.689 (+1.755); questo è quello che emerge dall’elaborazione statistica realizzata dall’ANSA, sulla base dei dati ufficiali dei 34 fra nazioni e territori latino americani. Il Brasile, primo Paese dell’America Latina e secondo al mondo per numero di contagi e morti, lascia presagire questo rallentamento, registrando un incremento di 24.052 unità dei nuovi casi, rispetto a i 30.476 del giorno precedente, per un totale di 1.368.195 contagi. Lo stesso si dica per i decessi, saliti a 58.314 dopo i 692 morti di ieri: si tratta, in ogni caso, di cifre molto al di sotto di quelle medie delle scorse settimane. Le autorità australiane imporranno una quarantena obbligatoria di quattro settimane ai residenti di dieci zone della città di Melbourne, a seguito dell’aumento esponenziale dei casi; sarà, inoltre, avviata un’indagine sulla gestione della quarantena negli hotel di Melbourne per persone provenienti dall’estero tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, poiché si sospetta che la ripresa dell’epidemia sia collegata a violazioni delle linee guida per il controllo del Covid-19. Infine, secondo il direttore generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, “Il peggio deve ancora arrivare”; secondo il responsabile “Con questo ambiente e in queste condizioni, noi temiamo il peggio. La nuova normalità sarà convivere con il virus”.

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