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Coronavirus, la Cisl allerta: “Al Mauro Scarlato di Scafati c’è il rischio contagi” Provincia e Regione 

Coronavirus, la Cisl allerta: “Al Mauro Scarlato di Scafati c’è il rischio contagi”

Rischio contagi al Mauro Scarlato di Scafati. Ad accendere i riflettori è la Cisl Fp, attraverso il segretario aziendale del presidio scafatese, Salvatore Vitulano . Il sindacalista chiede ai vertici del Dea Nocera-Pagani-Scafati ed a quelli aziendali di «non abbassare la guardia». «Manteniamo la capacità di lasciare inalterate le misure messe in campo per contrastare il rischio di contagio per operatori e cittadini – afferma l’esponente della Cisl – . A Scafati la direzione sanitaria sta sottovalutando i rischi a cui sta assoggettando i lavoratori e tutti cittadini che prestano la loro opera nella struttura e non è peregrino pensare ad una possibilità che il plesso possa diventare un nuovo focolaio infettivo». Il rappresentante degli infermieri denuncia la mancata garanzia di «tre unità a turno così come preventivato a tutela dei lavoratori; non vi è una regolamentazione per l’attivazione della pronta disponibilità; il personale aggregato non è formato, non ha credenziali per triage e non conosce la piattaforma Areas».

A detta di Vitulano «si è provveduto a trasferire su altri plessi personale formatosi sul campo, motivato e la cui esperienza acquisita in pochi mesi avrebbe meritato una valorizzazione degna di una azienda attenta e predisposta a dare il meglio per quanti necessitavano di cura. Preferirei che l’attenzione rimanesse alta e che il dato non passasse inosservato, poiché è la sentinella che l’emergenza non è finita e che risente ancora di una profonda disorganizzazione, che oggi come ieri è governata nell’ottica dei tagli solo a carico dei lavoratori del comparto, costretti a stare da soli in prima linea mentre altri dormono a coppia autorizzati».

Affermazioni bollate come «pretestuose» dal direttore sanitario del Dea Nocera-Pagani- Scafati, Maurizio D’Ambrosio . «Rispetto ad un azzeramento dei contagi pretendono di mantenere un’organizzazione così come era nel periodo di maggiore pressione Covid – ribatte il dirigente sanitario – .Abbiamo dovuto ridurre il numero del personale infermieristico perché c’era necessità di sistemare altre attività del Dea sia a Pagani che a Nocera Inferiore». Sulla questione delle tre unità- scrive la Città-, il direttore sanitario risponde: «Per quanto riguarda il Pronto soccorso Covid abbiamo un turno di tre unità la mattina e il pomeriggio, due unità di notte». Secondo D’Ambrosio si tratta di una gestione «più che sufficiente » considerate la ridotta pressione sul Pronto soccorso del Covid Hospital. D’Ambrosio parla infatti di «un’attività quasi ridotta a zero». Intanto, i ricoverati Covid sono pochissimi e sono tutti concentrati in Malattie infettive, mentre al terzo piano la Pneumologia ha ripreso le attività Covid free e la terapia intensiva è da settimane che non accoglie positivi.

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