CORONAVIRUS. IL GIAPPONE DICHIARA LA FINE DELL’EMERGENZA

In tutto il mondo sono 5.411.498 i casi, 2.139.863 le guarigioni e 345.122 i morti per le complicanze derivate dal virus. I dati della Johns Hopkins University dicono che c’è stato un calo nel numero dei decessi negli Stati Uniti: nelle ultime 24 ore sono stati 638, meno degli oltre mille degli ultimi giorni, ma il totale si avvicina sempre più a quota 100mila (attualmente sono 97.722). Il totale dei contagi è arrivato a 1.643.499 e Donald Trump ha deciso di sospendere l’ingresso nel Paese a chiunque sia stato in Brasile nei 14 giorni immediatamente precedenti. Il picco della pandemia sta, infatti, manifestando i suoi effetti in America Latina, con un nuovo forte incremento di contagi nelle ultime 24 ore, arrivati a 734.988 (+ 32.500), e di morti, con il totale arrivato a 39.816 (+1.200); e proprio il Brasile è il Paese più colpito, con 363.211 e 22.666 morti, seguito da Perù (119.959 casi e 3.456 morti) e Cile (69.102 e 718). In Russia sono stati superati i 350mila casi accertati: il centro operativo russo anticoronavirus ha annunciato che dall’inizio dell’epidemia sono stati registrati 353.427 contagi, di cui 8.946 nelle ultime 24 ore; ufficialmente le vittime del virus sono state 3.633, di cui 92 decedute nel corso dell’ultima giornata. E un picco di contagi è stato registrato in Sudafrica, dove sono stati registrati 1.240 casi in un giorno, che hanno portato il totale a 22.583, mentre i morti sono 429. Di questi, 364 casi positivi nella terza miniera d’oro più grande del mondo, la AngloGold Ashanti, la miniera più profonda ala mondo, dove le attività si estendono fino a quattro chilometri sotto la superfice terrestre. Intanto il Giappone è pronto a revocare lo stato di emergenza nazionale, riaprendo gradualmente; rispetto alle aree più colpite in Europa, Stati Uniti, Russia e Brasile, il Giappone è stato risparmiato dal picco del virus, con 16.550 casi in totale e 820 morti.