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Conserve alimentari: tradizione e innovazione la chiave del successo in Italia e all’estero Provincia Provincia e Regione 

Conserve alimentari: tradizione e innovazione la chiave del successo in Italia e all’estero

Questa mattina presso la Stazione Sperimentale dell’Industria Conserve Alimentari di Angri (Salerno) si è svolta la quarta tappa del tour “L’oro in bocca”, ideato da Agronetwork per promuovere le eccellenze del Made in Italy agroalimentare e valorizzare il loro legame con i territori.

Al centro del dibattito le conserve vegetali, in particolar modo pomodoro e legumi.

Oltre a essere un simbolo della dieta mediterranea  legumi e pomodori sono tra i prodotti italiani più amati all’estero come testimoniano i dati presentati oggi da Nicola Calzolaro (già direttore Federalimentare).

Ogni anno in Italia vengono prodotte 500 mila tonnellate di legumi. Il fatturato annuo ammonta a circa 1,1 miliardi di euro di cui le esportazioni rappresentano quasi il 60% con 600 milioni di euro. Il pomodoro invece genera un fatturato annuo di 4,4 miliardi di euro e sono oltre la metà, ben 2,4, quelli provenienti dall’ export (per lo più passate e pelati).

La Campania, regione che si conferma anche quest’anno al primo posto in Italia per le esportazioni di prodotti alimentari in volume, e al secondo posto in valore, è il principale produttore di pomodoro con oltre 2 dei circa 5,5 milioni di tonnellate raccolti ogni anno.  Anche in termini occupazionali il settore svolge un ruolo di grande importanza per il Paese superando i 30 mila addetti (un terzo dipendenti fissi e i rimanenti stagionali). Nella sola Campania, patria del pomodoro, il settore offre lavoro a 12 mila addetti.

Nella mattinata oltre al valore economico dei prodotti si è parlato anche di quello nutrizionale. Se il modello alimentare mediterraneo è ormai riconosciuto come il più salutare al mondo lo deve anche a pomodoro e legumi.

“Come tutti sanno”, sottolinea il Presidente di Agronetwork Sara Farnetti, specialista di medicina interna ed esperta in nutrizione funzionale, “i pomodori sono fonte di vitamina C e di potassio che è un buon alleato del cuore, e contengono carotenoidi, in particolare licopene, importante per la salute degli occhi, della pelle, delle mucose e associato anche alla prevenzione del cancro.

 

I legumi invece sono fonte di proteine vegetali ed essendo ricchi di fibre aiutano a regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Inoltre contengono diversi minerali e vitamine tra cui quelle del gruppo B, ferro, magnesio, zinco e potassio. Il vantaggio dei prodotti in scatola è che sono facili da conservare e da utilizzare in cucina. È importante tuttavia prestare attenzione alla qualità del packaging e al contenuto di sale. E’ possibile cercare versioni a basso contenuto di sodio o semplicemente sciacquare i legumi in lattina prima dell’uso”.

I prodotti conservieri, come pomodoro e legumi, incarnano alla perfezione la tradizione del made in Italy alimentare ma sono anche in grado di innovarsi costantemente come testimoniato dall’intervento di Afredo Cella R&S di Eviosys Italia in merito ai grandi progressi ottenuti recentemente nel packaging per realizzare confezioni in metallo che siano ecosostenibili, infinitamente riciclabili, facilmente immagazzinabili e leggere da trasportare (-30% del peso rispetto a 30 anni fa).

La sostenibilità dei prodotti alimentari è infatti un requisito a cui i consumatori e soprattutto le aziende agroalimentri italiane prestano sempre più attenzione  e per il quale si investono ogni anno importanti risorse in Ricerca e Sviluppo.

Al termine del convegno ha fatto seguito una visita guidata presso la azienda Pancrazio Spa di Cava de’ Tirreni. “La produzione di pomodori nel 2023 ha risentito del maltempo della scorsa primavera di conseguenza abbiamo registrato un 10% in meno rispetto al 2022” rivela il Ceo Annibale Pancrazio che specifica poi come “le innovazioni non riguardino solamente l’imballaggio ma anche il prodotto e le sue proprietà. Il contenuto di sale è diminuito ad esempio dal 2% allo 0,2%. 30 anni fa il pomodorino e il datterino non venivano utilizzati e i pelati si facevano solo con il San Marzano, invece ora ci sono diverse tipologie di prodotto in grado di resistere a stress atmoserici e di trasporto e capaci di soddisfare le diverse richieste dei consumatori.

Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizio Marzano, Presidente Confagricoltura Campania: “è indispensabile che i produttori di pomodoro, i trasformatori e la distribuzione si adeguino alle nuove esigenze dei consumatori, sia in termini quantitativi che qualitativi, per raggiungere i risultati economici desiderati. Non bisogna dimenticare il fine ultimo per il quale tutti noi lavoriamo e cioè un prodotto che incontri la preferenza del consumatore. Dunque bisogna marciare uniti verso il consumatore”.

I prossimi appuntamenti del tour “L’oro in bocca” vedranno Agronetwork impegnata il 28 novembre in Veneto presso l’H-Farm Campus di Roncade (TV) con BAT per parlare dei processi innovativi nell’agroalimentare e nella filiera del tabacco, e poi nel corso dell’inverno in Sicilia per un focus sulle aranciate insieme a Coca Cola Italia.

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