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Colliano, bombe ai locali: niente scarcerazione per un imprenditore. Per lui e altri 8 c’è il processo Provincia Provincia e Regione 

Colliano, bombe ai locali: niente scarcerazione per un imprenditore. Per lui e altri 8 c’è il processo

Non ci sarà per ora la scarcerazione per l’imprenditore di Colliano, Biagio Scaglione, che resta detenuto presso il carcere di Fuorni. A stabilirlo, nell’ambito dell’udienza preliminare sugli attentati per le bombe fatte esplodere nel 2017 ai danni di locali notturni, bar e ristoranti, siti tra i comuni di Colliano, Oliveto Citra e Contursi Terme, il gup del tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore dell’imprenditore. Richiesta di scarcerazione alla quale si era opposto anche il Pubblico Ministero, il sostituto procuratore Claudia D’Altilio, e per la cui decisione del Gup ora, il difensore di Scaglione annuncia ricorso al Riesame e, nel caso in cui anche il Tribunale della Libertà non dovesse accogliere l’istanza, alla Corte Europea di Giustizia. Disposto la settimana scorsa il rinvio a giudizio per Scaglione e le altre persone coinvolte nella maxi inchiesta sulle bombe, Mirela Simion, Daniele Vuocolo, Gerardo Sandro Falcone, Lorenzo Raimo, Gerardo Raimo, Maurizio Torsiello, Marco Gizzi e Gennaro Esposito- scrive la Città-, ritenuti responsabili a vario titolo, di aver concorso tra loro a mettere in atto delitti contro il patrimonio, contro l’industria ed il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione, per gli attentati esplosivi avvenuti ai danni dei bar “Colorado Café” e “J’adore Café” e del night club “Eden”. Stesse accuse queste, per le quali il Gup ha assolto Mario Alvaro Carbone e concesso il patteggiamento all’imprenditore Gregorio Ursi, anche questi finiti nell’inchiesta sulle bombe.

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