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Ciclo rifiuti a Battipaglia, Rifondazione Comunista: “È il fallimento della classe dirigente “ Provincia e Regione 

Ciclo rifiuti a Battipaglia, Rifondazione Comunista: “È il fallimento della classe dirigente “

Il Circolo PRC Antonio Gramsci di Battipaglia, dopo un’attenta disamina della delibera della Provincia di Salerno numero 20 del 25 Maggio sull’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione di impianti rifiuti, denuncia errori imperdonabili che rendono inaccettabile la delibera:

  1. Errori nel calcolo della media dei due indici utilizzati per determinare il livello di saturazione. Solo grazie agli errori di calcolo, anche Battipaglia risulta comune saturo e quindi non idoneo a nuovi impianti;
  2. Errori di metodo e arbitrarietà nell’individuazione delle variabili all’interno della formula matematica adottata. È estremamente riduttivo e superficiale inserire tra le variabili della formula solo i criteri della quantità di rifiuti e della superficie del territorio comunale, escludendo elementi importanti come la popolazione e la sua salute, le fragilità ambientali (qualità dell’area, dissesto idrogeologico) e le risorse economico-produttive (settori agro-alimentare e turistico) incompatibili con l’industria dei rifiuti;
  3. L’unica ottica da cui scaturisce la delibera è quella di far quadrare i conti in base alle esigenze politiche del momento, che esulano completamente dal dovere di tutelare popolazione e territorio. L’unico risultato in tempi medio-lunghi è la trasformazione di una buona parte del territorio provinciale in una fogna a cielo aperto.

Assistiamo al fallimento di un’intera classe dirigente che viene meno alle finalità istituzionali per cui ha ragione di esistere, e cioè dare delle direttive in modo da salvaguardare i diritti dell’ambiente, del territorio e della popolazione, a cui devono sottostare le imprese, e non l’esatto opposto: con questa delibera sono il territorio, l’ambiente e la popolazione a dover sottostare alle imprese di trattamento rifiuti e ai loro profitti” – conclude la nota del Circolo Antonio Gramsci.

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