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Cava de’ Tirreni, i giudici: “Ecco le prove che l’ex assessore Polichetti non fece accordi con Zullo” Provincia e Regione 

Cava de’ Tirreni, i giudici: “Ecco le prove che l’ex assessore Polichetti non fece accordi con Zullo”

Nessuna prova di un rapporto tra l’ex assessore Enrico Polichetti e il clan Zullo di Cava dè Tirreni. Sono le motivazioni della sentenza a carico di 19 imputati, tra cui proprio l’assolto ex amministratore, eemessa mesi fa dal tribunale di Nocera Inferiore. Il tribunale ha così smontato l’ipotesi che Polichetti volesse affidare la gestione del verde a ditte vicine «al clan», bypassando le procedure. Vista la «tempistica della richiesta, nel 2018, e quindi più di tre anni dopo il presunto accordo, questo mal si concilia con l’esigenza di dare esecuzione ad un patto con un temuto camorrista nel più breve tempo possibile». Il servizio fu affidato con gara pubblica, mentre non fu provata l’esistenza di ditte composte da ex detenuti o di soggetti vicini a Dante Zullo. Sui voti presi da Polichetti in alcuni quartieri poco conosciuti, il collegio scrive: «Dato irrilevante, nulla esclude che le preferenze fossero frutto di una campagna elettorale condotta dal candidato, in modo autonomo rispetto a Zullo». Durante la festa per l’elezione di Polichetti, inoltre, mancava proprio Dante Zullo, «che più di altri avrebbe dovuto manifestare la propria soddisfazione per il risultato conseguito». Sulla «Festa della Pizza», invece, ritenuta dalla Dda cuore del patto con il clan: “Non può essere valorizzata come riscontro, perché non vide il coinvolgimento di Zullo o Santoriello. Anzi- scrive il Mattino-, Vincenzo Zullo ed i suoi amici, lungi dal fornire collaborazione, così come avrebbe dovuto essere se si fosse trattato di un’iniziativa del sodalizio criminale, pretendevano di consumare gratuitamente, imponendosi come terzi estranei all’assetto organizzativo”.

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