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Cava de’ Tirreni, festa con le ballerine e sospensione della dirigente del centro salute mentale. Rifondazione: “Condanna sociale, colpevolizzazione o schizofrenia?” Provincia Provincia e Regione 

Cava de’ Tirreni, festa con le ballerine e sospensione della dirigente del centro salute mentale. Rifondazione: “Condanna sociale, colpevolizzazione o schizofrenia?”

In questi giorni bisogna ricorrere nuovamente al “cavallo” di Basaglia, quel cavallo che liberava le menti e scalciava i gretti e gli interessi delle strutture di ricovero. Basaglia, si sta rivoltando nella tomba; Basaglia, per fortuna, è stato quello che ha restituito dignità alla malattia mentale, non considerando il paziente come un oggetto da aggiustare, ma una persona da accogliere, ascoltare, comprendere ed aiutare. A Basaglia si deve la Legge 180, detta anche “Legge Basaglia”, che trasformò il vecchio ordinamento degli ospedali psichiatrici italiani, promuovendo un nuovo trattamento e cura dei disturbi mentali e, soprattutto, sostenendo il rispetto della persona umana (abbiamo voluto rinfrescare la memoria per qualcuno, forse, distratto). “Cosa è successo a Cava?- si chiede Rifondazione Comunista- Noi pensiamo niente di scandaloso, una festa nel pieno spirito terapeutico e riabilitativo che pone l’obiettivo di sviluppare capacità di socializzazione, senso di coesione, appartenenza e mutuo aiuto, accanto ad obiettivi più specifici. La terapia di gruppo è una delle fondamentali pratiche riabilitative nel trattamento dei pazienti affetti da disturbi psichiatrici volte al miglioramento delle relazioni. Quindi riteniamo che una festa organizzata da due professionisti, la gioia di una comunità e non stanze chiuse e psicofarmaci, sia del tutto normale. Noi siamo con la dottoressa Adriana Iannone senza sé senza e senza ma, noi siamo con il suo gruppo di lavoro, con i suoi ragazzi e contro chi vuole zittire uno spazio di vita e preferisce chiudere punire e soffocare le ali della vita”. E ancora. «Carneade! Chi era costui?» di Don Abbondio e dinanzi a questa domanda che forse ancora tanti acculturati non capiscono e viene spontaneo ricordare che le malattie mentali di tutto avrebbero bisogno, fuorché di colpevolizzazione e avrebbero bisogno anche di un sistema sanitario non discriminatorio tanti sono i pregiudizi che su di esse gravano. Invece cosa succede? è sempre lontanissimo il livello di attenzione, la considerazione e le risorse che sarebbero necessarie. Si pensasse, piuttosto, ad assumere le centinaia di operatori psichiatrici mancanti nel servizio pubblico”.

 

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