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Cammarano: “Fondovalle Calore, a giugno l’apertura al traffico” Provincia Provincia e Regione 

Cammarano: “Fondovalle Calore, a giugno l’apertura al traffico”

“A trent’anni dalla prima fase di progettazione, entro il prossimo mese di giugno sarà finalmente aperta al traffico la Fondovalle Calore. È quanto emerso in queste ore, alla luce di un’audizione che abbiamo tenuto oggi con gli amministratori del territorio e i tecnici provinciali, con cui abbiamo fatto il punto sui tempi e sugli aspetti tecnici più sensibili di un’opera che sta vedendo finalmente la luce. Entro tre mesi sarà aperto al traffico il primo lotto intermedio, Castelcivita-Mainardi, che rappresenta il tratto centrale dell’arteria. A questo si aggiungeranno altri 4 lotti già interamente finanziati, che collegheranno l’arteria all’autostrada del Mediterraneo a nord e alla Valle del Calore al sud”. Lo ha annunciato il presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne Michele Cammarano, a margine dell’audizione convocata sul tema e alla quale erano presenti i sindaci dei Comuni coinvolti dall’attraversamento della Fondo Valle Calore, rappresentanti civici e tecnici della Provincia di Salerno. “Siamo consapevoli – ha sottolineato Cammarano – che si tratta di un’opera il cui stato di avanzamento presenta ancora molte criticità, a seguito di ricorsi, contenziosi e sentenze che ne hanno rallentato l’iter in tutti questi anni. È inutile ribadire l’importanza dell’arteria anche in un’ottica di collegamento con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ma anche con il Vallo di Diano. Continuiamo a mantenere accesi i riflettori sui lavori e dunque a rendere conto ai cittadini delle aree interne salernitane sulle opere e gli investimenti in essere. Con il completamento di questa opera le aree interne saranno inserite nei flussi economici e commerciali, permettendone il collegamento con le aree urbanizzate attraverso una strada ad elevato scorrimento, creando così quella velocità e quel dinamismo in grado di contrastare ed evitare il tasso di migrazione dai bacini demografici più profondi del Cilento che si stanno spopolando a fronte della sensazione di abbandono e di isolamento”.

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