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Calendario venatorio 2022/23, i cacciatori contestano l’assessore Caputo e presentano ricorso al Tar Attualità Provincia Provincia e Regione 

Calendario venatorio 2022/23, i cacciatori contestano l’assessore Caputo e presentano ricorso al Tar

Calendario venatorio, decisione dell’assessore regionale Caputo impugnata dalle associazioni di cacciatori che rappresentano in regione 40mila addetti. Si va davanti ai giudici del Tar Campania, nel frattempo chiedono le dimissioni dell’amministratore della Giunta De Luca. Ecco la lettera inviata a Caputo

 

“Le scriventi associazioni in rappresentanza di circa 40.000 cacciatori campani all’esito dell’approvazione, da parte della Giunta Regionale della Campania, del Calendario Venatorio per l’annata 2022/23, che non esitiamo a definire “vergognoso”, abbiamo tutti vanamente atteso che giungesse, da parte Sua, compiendo così, almeno un atto di “buon senso politico”, una sorta di plausibile motivazione che giustificasse alle scrivente associazioni, nonché a tutti i cacciatori campani, le scelte a dir poco “ sconcertanti”, operate dall’Esecutivo, su Sua proposta, quale assessore al ramo, in ordine alla stesura del documento che è andato a regolare l’attività venatoria in Campania per la corrente stagione.
Purtroppo, abbiamo maturato, ulteriore e definitiva, consapevolezza della scarsa, o meglio nulla, attenzione che il Suo assessorato rivolge all’attività venatoria, in una alla sconcertante disinvoltura con cui Ella ritiene di poter disattendere impegni formali assunti con le associazioni di categoria, non solo quelle venatorie, e trasfusi in deliberazioni caratterizzate dal crisma dell’ufficialità.
Si confidava <vanamente> nella serietà del Suo intento, allorquando, in occasione della seduta del CTFVR, tenutasi il 06.06.2022, sollecitava l’elaborazione di una bozza di calendario venatorio, da sottoporre alla successiva approvazione della Giunta, che fosse, oltre che rispettosa della vigente normativa, delle direttive comunitarie e dei nuovi key concepts, soprattutto, concordata e condivisa dalle associazioni, venatorie, agricole ed ambientaliste.
La mancata approvazione di quella bozza di calendario venatoria testimonia la Sua totale incapacità politica, nel sostenere presso la Giunta Regionale quanto da Ella stessa, proposto, richiesto ed avvalorato.
Tale conclamato stato di fatto, avvalorato dalla completa sottomissione alle più disparate desiderata provenienti dal mondo animalista, che da sempre caratterizza la Sua <fallimentare> azione politica, laddove sono state introdotte sempre maggiori restrizioni e limitazioni con riferimento ai periodi ed alle specie venabili (dall’eliminazione della cd. pre-apertura si è giunti all’adozione del peggior calendario venatorio d’Italia) ci inducono a sollecitare le sue DIMISSIONI.
L’operato dell’Assessorato alle Politiche Agricole, evidentemente condiviso dall’intera Giunta Regionale, ribadisce il chiaro ostracismo opposto al mondo venatorio e gli insensati pregiudizi avversati alla categoria dei cacciatori, composta da cittadini <ed elettori> dalla specchiata ed integerrima condotta, civile e morale.
L’innegabile intento punitivo e persecutorio della <insensata> azione politica attuata dalla Regione Campania trova, incontrovertibile, conferma nella sconcertante decisione di recepire, acriticamente, il parere reso dell’ISPRA, anche nella parte in cui non vengono espresse valutazioni di ordine tecnico ma sciorinate evanescenti considerazioni di merito, non rientranti nella competenza di tale istituto e, quindi, per consolidata giurisprudenza, non vincolanti (si veda l’assurda decisione di posticipare al 01 ottobre il prelievo di quasi tutte le specie ornitiche, anche quelle stanziali oggetto di immissione!).
Pertanto, tenuto conto che, notoriamente, il <conclamato> cruccio della Regione Campania è quello di evitare il <seriale> contenzioso animalista, quest’anno, per la prima volta (ennesimo, non invidiabile, primato), le scriventi Associazioni proporranno impugnazione innanzi al competente Tribunale Amministrativo avverso il calendario venatorio.
Oltre all’azione giudiziaria, sarà attuata ogni ulteriore forma di protesta ritenuta utile ad elidere, definitivamente, la persecuzione attuata nei confronti dei cacciatori campani da parte del Suo Assessorato e dell’intera Giunta Regionale”, scrivono i cacciatori.

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